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EconomiaEnergia

Quali sono le 10 maggiori raffinerie del mondo? E dov’è l’Europa nell’elenco?

Quali sono, prima della futura realizzazione di Dangote, le 10 maggiori raffinerie di petrolio al mondo? Vediamo come India, Corea del Sud siano in testa, con anche il Venezuela

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Mentre in Europa ci si concentra (forse un po’ troppo) esclusivamente sulla transizione energetica, la mappa globale dell’industria pesante, quella che fa funzionare davvero il mondo, è in pieno subbuglio. E la notizia del giorno arriva dall’Africa, precisamente dalla Nigeria.

La Dangote Refinery, già un impianto di tutto rispetto, ha annunciato un piano di espansione a dir poco colossale. A confermarlo è stato lo stesso presidente del gruppo, Alhaji Aliko Dangote: l’impianto passerà dagli attuali 650.000 barili al giorno (bpd) a ben 1,4 milioni di barili al giorno.

I lavori di costruzione per questo raddoppio, ha assicurato Dangote, inizieranno senza ulteriori ritardi.

L’obiettivo è chiaro e dichiarato: “Al completamento, questa diventerà la più grande raffineria del mondo, superando la raffineria Jamnagar in India“. Un sorpasso che segna un cambiamento significativo negli equilibri energetici globali, spostando il baricentro della raffinazione verso l’Africa occidentale.

Le raffinerie di petrolio sono i veri templi dell’economia moderna: complessi industriali mastodontici che trasformano il greggio in tutto ciò che ci muove, dalla benzina alla plastica. Richiedono investimenti di capitale immensi e tecnologie all’avanguardia.

Ma chi sono, attualmente, i dominatori di questo mercato? Ecco la classifica dei 10 colossi mondiali che la Nigeria si prepara a scalare.

Le 10 più grandi raffinerie di petrolio al mondo (per capacità attuale)

Questa è la classifica attuale, in attesa che Dangote completi la sua scalata:

  1. Jamnagar Refinery (India)
    • Proprietario: Reliance Industries
    • Capacità: 1.240.000 bpd

      Jamnagar refinery

  2. Paraguana Refinery Complex (Venezuela)
    • Proprietario: PDVSA (Petróleos de Venezuela, S.A.)
    • Paraguana refinery

      Capacità: 940.000 bpd (Nota: la capacità operativa reale può variare data la situazione del paese e del suo stato di manutenzione)

  3. SK Energy Ulsan Complex (Corea del Sud)
    • Proprietario: SK Energy
    • SK Ulsan

      Capacità: 900.000 bpd

  4. Yeosu Refinery (Corea del Sud)
    • Proprietario: GS Caltex
    • Capacità: 840.000 bpd
  5. Ruwais Refinery (Emirati Arabi Uniti)
    • Proprietario: Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC)
    • Capacità: 827.000 bpd

      Ruwais Refinery

  6. Onsan Refinery (Corea del Sud)
    • Proprietario: S-Oil Corporation
    • Capacità: 669.000 bpd
  7. Dangote Refinery (Nigeria)
    • Proprietario: Dangote Industries
    • Capacità: 650.000 bpd (Attuale, in espansione a 1,4m bpd entro il 2028)
  8. Galveston Bay Refinery (Stati Uniti)
    • Proprietario: Marathon Petroleum Corporation
    • Galveston

      Capacità: 631.000 bpd

  9. Beaumont Refinery (Stati Uniti)
    • Proprietario: ExxonMobil
    • Capacità: ~630.000 bpd
  10. Port Arthur Refinery (Stati Uniti)
    • Proprietario: Motiva Enterprises
    • Capacità: 600.000 bpd

Notate che non c’è nessuna raffineria europea, né dell’Ovest, né dell’Est né della Russia. Un indicatore molto chiaro della decadenza industriale del Vecchio Continente.

 

Domande e Risposte (FAQ)

1. Perché l’espansione della raffineria Dangote è così strategica? Per la Nigeria, significa passare da importatore netto di prodotti raffinati (nonostante sia un grande produttore di greggio) a esportatore. Questo rafforza la sua bilancia commerciale e la sua sicurezza energetica. A livello globale, crea un nuovo, enorme polo di raffinazione in Africa, capace di servire sia il mercato interno africano che quello europeo e americano, alterando i flussi commerciali consolidati e sfidando i colossi asiatici e statunitensi.

2. Cosa emerge dalla classifica attuale delle raffinerie? La classifica mostra una chiara dominanza dell’Asia (India e, soprattutto, Corea del Sud) nella raffinazione ad altissima capacità. Questi paesi hanno investito massicciamente per diventare hub globali di raffinazione. Anche gli Stati Uniti mantengono una presenza forte, con impianti storici e molto grandi, principalmente concentrati sulla costa del Golfo del Messico (Texas). La presenza della venezuelana Paraguana al secondo posto è quasi “storica”, data la sua attuale capacità operativa ridotta.

3. Cosa significa “bpd” (barili al giorno) in termini pratici? “Bpd” sta per Barrels Per Day. Un barile di petrolio corrisponde a 42 galloni USA, circa 159 litri. Quando la raffineria di Dangote raggiungerà 1,4 milioni di bpd, significa che sarà in grado di processare fisicamente 1,4 milioni di barili di greggio ogni singolo giorno, trasformandoli in benzina, diesel, cherosene (carburante per aerei), GPL e altre materie prime chimiche. Si tratta di un volume di lavorazione industriale quasi inimmaginabile.

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