IndiaPoliticaRussia
Putin torna a Delhi: Realpolitik, Difesa e l’ombra del Dragone. Come gli indiani vedono la visita
Oltre le sanzioni e il petrolio: l’analisi del vertice del 5 dicembre 2025. Tra difesa, Artico e la necessità di fermare l’egemonia cinese, ecco perché l’alleanza regge

La visita del Presidente Vladimir Putin a Nuova Delhi, il 4 e 5 dicembre 2025, non è una semplice stretta di mano protocollare. È un tassello pesante, di piombo, che cade sulla scacchiera geopolitica globale in un momento in cui l’Occidente, forse con un eccesso di ottimismo, sperava di aver isolato definitivamente Mosca.
Mentre a Washington e Bruxelles si discute di sanzioni e tariffe punitive (incluso quel 25% sulle esportazioni indiane legate all’energia russa), l‘India prosegue sulla sua strada di autonomia strategica. La ripresa dei vertici annuali, dopo la pausa post-invasione dell’Ucraina, e la presenza di Putin al Russia–India Forum 2025 segnano un punto di non ritorno: Nuova Delhi non sacrifica la storia sull’altare delle pressioni momentanee.
Un partenariato “A Prova di Scosse”
Per comprendere questo vertice, bisogna togliersi gli occhiali della retorica occidentale e indossare quelli del pragmatismo indiano e per questo consideriamo il pensiero del dottor Imran Khurshid del International Centre for Peace Studies (ICPS), che ci dà un punto di vista non occidentale. Il vertice istituzionalizzato nel 2000 è il meccanismo supremo per oliare gli ingranaggi di una relazione che Mosca e Delhi definiscono “Partenariato Strategico Speciale e Privilegiato“.
Cosa c’è sul tavolo? Non solo convenevoli, ma una revisione completa dello spettro di cooperazione:
Difesa: Manutenzione dei sistemi esistenti e sviluppo di nuovi (i famosi S-400 e l’interesse per gli S-500).
Energia Nucleare: Progetti civili a lungo termine.
Commercio: Diversificazione dell’interscambio, per non ridurlo solo ai barili di petrolio scontati.
Connettività: Il Corridoio Marittimo
.
Il Primo Vice Primo Ministro russo, Denis Manturov, è stato chiaro: l’obiettivo è l’alta tecnologia e i progetti di investimento congiunti. Per l’India, questo significa garantire la sicurezza nazionale in un quartiere geopolitico difficile, mantenendo l’accesso a sistemi d’arma critici senza le condizionalità politiche che spesso accompagnano le forniture occidentali.
Non è (Solo) Questione di Petrolio
L’errore più comune degli analisti atlantici è credere che l’amore tra l’Orso e l’Elefante sia nato nel 2022, figlio del greggio a basso costo. Nulla di più falso.
La relazione è radicata nella Guerra Fredda. Nel 1971, mentre l’Occidente esitava o sosteneva il Pakistan, l’URSS firmò il Trattato di Pace, Amicizia e Cooperazione con l’India, fornendo la copertura strategica necessaria per la creazione del Bangladesh. Come ricorda spesso il Ministro degli Esteri indiano S. Jaishankar, questa è “una delle relazioni più stabili del mondo post-Seconda Guerra Mondiale”.
In un mondo frammentato, la stabilità è una valuta pregiata. La Russia offre all’India tecnologia militare e supporto diplomatico (si pensi ai veti ONU) senza fare troppe domande sui diritti umani o sulla politica interna, a differenza dei partner occidentali.
Il Fattore Cina: Il Nemico del Mio Amico
Qui arriviamo al cuore “scenarieconomico” della questione. Perché la Russia, isolata a Ovest, corteggia l’India con tanta veemenza? E perché l’India accetta? La risposta è molto semplice: la Cina.
Esiste una convergenza di paure non dette tra Mosca e Nuova Delhi:
Mosca teme di diventare un vassallo economico di Pechino. I rapporti dell’intelligence russa trapelati mostrano una crescente inquietudine per le ambizioni cinesi nell’Estremo Oriente russo e nell’Artico. Mosca non vuole che la Cina domini l’Asia Centrale ex-sovietica.
Nuova Delhi vede la Russia come un contrappeso necessario. Se la Russia crollasse tra le braccia della Cina, l’India si troverebbe accerchiata strategicamente.
Ecco una tabella riassuntiva degli interessi divergenti e convergenti:
| Interese Strategico | Posizione Russa | Posizione Indiana | Convergenza |
| Guerra in Ucraina | Priorità assoluta, cerca supporto economico. | Neutralità pragmatica, spinge per la pace. | Media (L’India non condanna ma non arma). |
| Cina | Partner necessario ma temuto (rivale storico). | Rivale strategico primario e minaccia ai confini. | Alta (Entrambi vogliono limitare Pechino). |
| Artico | Necessità di investimenti, paura della Cina “Near-Arctic”. | Interesse commerciale e strategico per nuove rotte. | Alta (Mosca preferisce l’India alla Cina lassù). |
| Armamenti | Necessità di export e valuta pregiata. | Necessità di forniture affidabili e tech transfer. | Alta (Interdipendenza strutturale). |
L’Artico e il Futuro della Logistica
Un aspetto tecnico affascinante è l’apertura del Corridoio Marittimo Chennai-Vladivostok.2 Mentre la Cina si autodefinisce “stato quasi-artico” (con grande fastidio del Cremlino), la Russia invita l’India a investire nell’Estremo Oriente e nelle rotte del Nord.
Mosca rischia di perdere il controllo economico di vaste aree del suo territorio orientale a favore dell’influenza cinese e nordcoreana. L’India serve a bilanciare questo rischio. È una mossa classica di balance of power: usare una potenza asiatica amica per contenerne una rivale.
Conclusione: un Matrimonio di interesse, non d’Amore, ma comunque c’è
Mentre Vladimir Putin atterra a Delhi, i commentatori occidentali si concentreranno sulle sanzioni e sulla morale. Ma l’India guarda alla mappa geografica.
La continuità di questa partnership è un asset strategico. L’India non vuole mettere tutte le sue uova nel paniere occidentale, né lasciare che la Russia diventi una provincia cinese.
Se i colloqui di pace sull’Ucraina dovessero concretizzarsi, come suggeriscono alcune indiscrezioni, l’India ne trarrebbe un enorme beneficio, potendo commerciare più liberamente con Mosca. Ma anche senza pace, il legame resta. È strutturale, è storico ed è, soprattutto, conveniente. E in economia e geopolitica, la convenienza batte sempre i sentimenti.
Domande e risposte
Perché l’India continua a sostenere la Russia nonostante le pressioni occidentali?
Non è solo per il petrolio scontato. La relazione si basa su decenni di fiducia, iniziati durante la Guerra Fredda (trattato del 1971). La Russia è il principale fornitore di armi dell’India (circa il 60-70% dell’arsenale è di origine russa/sovietica) e offre trasferimenti tecnologici che l’Occidente spesso nega. Inoltre, l’India usa la Russia come contrappeso strategico per evitare che Mosca diventi totalmente dipendente dalla Cina, il principale rivale geopolitico di Nuova Delhi.
Il rapporto India-Russia riguarda solo l’energia?
Assolutamente no. Sebbene l’import di greggio sia aumentato post-2022, il nucleo della partnership è la difesa (sistemi S-400, missili BrahMos, sottomarini nucleari). C’è poi una forte componente geopolitica legata all’Asia Centrale e all’Artico. Mosca vuole l’India nell’Artico e nell’Estremo Oriente russo per bilanciare la presenza cinese. Si lavora anche su corridoi commerciali come la rotta Chennai-Vladivostok e sulla cooperazione spaziale e nucleare civile (centrale di Kudankulam).
In che modo la Cina influenza questa alleanza?
La Cina è il “terzo incomodo”. L’India teme l’espansionismo cinese ai suoi confini e nell’Oceano Indiano. La Russia, pur essendo partner di Pechino, teme di diventarne un vassallo economico e vede con sospetto le ambizioni cinesi nelle ex repubbliche sovietiche e nell’Artico. Pertanto, un’India forte e amica della Russia serve a Mosca per diversificare le sue alleanze asiatiche, e serve all’India per evitare un asse Mosca-Pechino troppo stretto che la isolerebbe.









You must be logged in to post a comment Login