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Progressi europei sull’F-35: il missile Meteor supera i test a terra. L’Italia in prima linea, mentre i ritardi britannici sollevano domande industriali.
F-35 e Meteor: l’Italia sblocca i test del missile europeo. Ma la Gran Bretagna slitta ai primi anni ’30: tutti i dettagli dei nuovi ritardi sugli armamenti strategici.

Gli F-35A sono un passo cruciale più vicini all’utilizzo del missile aria-aria europeo a lungo raggio Meteor, dopo aver completato una serie di test di integrazione a terra negli Stati Uniti. Una notizia che, se da un lato celebra l’eccellenza della difesa continentale, dall’altro mette in luce le complessità e i ritardi tipici dei grandi programmi di armamento internazionali.
La campagna di test a terra, condotta presso la base aerea di Edwards, California, ha visto il completamento delle verifiche di vibrazione e degli accertamenti di adattamento fisico. L’obiettivo? Garantire che l’F-35, aereo di quinta generazione, possa alloggiare e dispiegare in sicurezza il missile all’interno della sua baia interna senza compromettere l’essenziale profilo stealth.
Il team industriale guidato da Lockheed ha definito queste prove “un passo fondamentale” prima dell’inizio dei test in volo. Per l’azienda europea MBDA, che produce il Meteor (propulso da un motore a statoreattore, o ramjet), l’integrazione su una piattaforma come l’F-35 è vitale per sfruttare appieno le sue capacità di combattimento Beyond Visual Range (BVRAAM).
I ruoli incrociati e il contributo italiano
Dietro l’integrazione del Meteor si cela un interessante quadro di cooperazione (e competizione) europea:
Italia: L’Italia sta sponsorizzando l’integrazione del missile sulla variante a decollo e atterraggio convenzionale (F-35A), un investimento che rafforza il ruolo italiano nel programma congiunto e supporta l’industria europea.
Regno Unito: Il Regno Unito sta guidando lo sforzo di integrazione per la variante a decollo corto e atterraggio verticale (F-35B STOVL). I test in volo su un F-35B sono già iniziati in collaborazione con il Governo USA e il Corpo dei Marine.
Manca ormai un solo test a terra prima di ottenere il via libera definitivo per la fase di volo dell’F-35A.
La spina nel fianco dei ritardi britannici
La buona notizia dei test è però oscurata dalle preoccupazioni che agitano il fronte britannico, in perfetta sintonia con quella tendenza al rinvio dei grandi appalti pubblici che ben conosciamo.
Il missile Meteor, la cui piena capacità operativa era prevista per il 2027, è stato posticipato all’inizio degli anni 2030. Le cause non sono state ufficialmente specificate in dettaglio, ma un rapporto parlamentare del Regno Unito ha puntato il dito su una triade di problemi classici che piacciono tanto ai ragionieri dello Stato:
“Scarsa performance del fornitore” (MBDA).
“Negoziazioni commerciali inefficaci” da parte del Ministero della Difesa (MoD).
“Bassa priorità” assegnata al Meteor nell’ambito del programma globale F-35.
A complicare il quadro, il Regno Unito sta affrontando un ritardo simile con l’integrazione del missile a lungo raggio aria-superficie Spear 3 (anch’esso di MBDA) per l’attacco al suolo, anche questo slittato ai primi anni ’30. Il ritardo in quest’ultimo è stato definito dal MoD come la sua “massima preoccupazione” legata alla flotta F-35.
Insomma, mentre l’industria europea mette a segno un importante traguardo tecnico, la burocrazia e la gestione dei programmi pluriennali mostrano le loro crepe, trasformando un successo tecnologico in un potenziale fardello temporale e di costo per gli Stati acquirenti, Italia inclusa (che pur sponsorizzando l’operazione direttamente, deve sottostare ai tempi del programma globale).
Questo si traduce in una perdita di capacità del caccia F35 nel cosiddetto “Combattimento oltre la visuale), quello che è il fattore con l’evoluzione più rilevante nell’aviazione dell’aeronautica militare moderna.
| Caratteristiche principali del Missile Meteor | Dettagli Tecnici |
| Peso | 190 kg |
| Lunghezza | 3.65 metri |
| Diametro | 17.8 cm |
| Motore | Statoreattore (Ramjet) a spinta variabile (Throttleable ducted rocket) |
| Velocità Massima | Mach 4 |
| Gittata Operativa | 120 km (Ufficiale); 200 km+ (Stimata) |
| No Escape Zone (NEZ) | 60 km+ |
Domande e risposte
Perché l’integrazione del missile Meteor sull’F-35 è così importante per l’Italia e l’Europa?
Il Meteor è un missile aria-aria di concezione e produzione europea (MBDA), nato da una collaborazione tra sei nazioni. Per l’Italia e gli altri clienti F-35 europei, equipaggiare i propri caccia con armamento non-USA significa rafforzare l’autonomia strategica e l’industria della difesa continentale. L’integrazione sulla variante F-35A, sponsorizzata dall’Italia, garantisce un vantaggio operativo decisivo grazie al motore ramjet e alla connettività “network-enabled” del missile, permettendo all’F-35 di massimizzare la sua potenza in combattimenti a lungo raggio.
In cosa consistono i test a terra completati in California?
I recenti test a Edwards Air Force Base hanno riguardato principalmente le verifiche strutturali e di adattamento. Gli ingegneri hanno effettuato prove di vibrazione e fit checks (controlli di adattamento) per assicurare che il missile Meteor sia compatibile fisicamente con la baia interna dell’F-35A. Questo è cruciale per confermare che l’arma possa essere alloggiata, trasportata e dispiegata in sicurezza ad alte velocità e sotto stress, preservando la capacità stealth (invisibilità radar) del velivolo, che è il suo principale vantaggio.
Quali sono le implicazioni economiche dei ritardi nell’integrazione degli armamenti per il Regno Unito?
I ritardi, come il rinvio del Meteor e dello Spear 3 all’inizio degli anni 2030, hanno conseguenze significative sui costi e sulla capacità operativa. Per il Ministero della Difesa britannico, significano dover dipendere più a lungo da armamenti meno recenti (come l’AIM-120D AMRAAM) e affrontare maggiori costi di gestione del programma. Le critiche sulla “scarsa performance del fornitore” (MBDA) e sulle “inefficaci negoziazioni commerciali” indicano problemi di gestione degli appalti pubblici, un tema centrale per ogni economia che investe massicciamente nella difesa nazionale.









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