Seguici su

Attualità

“Progetto Venom”: la prossima evoluzione dell’F 16 lo traformerà in un drone

Pubblicato

il

La prossima fase della carriera del venerabile F-16 “Fighting Falcon” potrebbe essere la sua conversione in un drone in grado di volare e colpire in modo autonomo. Una mossa che segnerebbe anche il prossimo passo significativo nello sviluppo di una rete di droni da parte dell’Aeronautica militare statunitense potrebbe essere l’introduzione di una piccola flotta di prova di caccia F-16 a guida autonoma.

In caso di successo, l’idea sarebbe quella di far agire questi droni come compagni di volo di una coppia di F-35 o di altri aerei di quinta generazione, in assistenza per lo svolgimento delle azioni militari. Potrebbero svolgere attività come il dogfighting e fungere da “moltiplicatori di forza d’attacco” per gli aerei a pilotaggio umano. Il nome ufficiale di questi aerei senza equipaggio è Collaborative Combat Aircraft e l’Air Force potrebbe acquistarne molti. Ha dichiarato che vorrebbe averne 1.000.

Il nome di questo progetto, VENOM (o Viper Experimentation and Next-Generation Operations Model), deriva dall’appellativo comune che i piloti hanno attribuito all’F-16. Per garantire il suo funzionamento, le forze armate devono affidarsi a un software autonomo per controllare un drone da combattimento meglio di una persona che potrebbe controllare un jet da combattimento. A tal fine, il Progetto VENOM trasformerà circa sei F-16 per volare in modo autonomo, anche se con un umano nella cabina di pilotaggio che fungerà da supervisore, come primo passo per raggiungere questo obiettivo. Il bilancio proposto dal servizio per l’anno fiscale 2024 include quasi 50 milioni di dollari per il Progetto VENOM.

In un’intervista rilasciata alla rivista interna del servizio, Airman, il capo scienziato dell’Aeronautica Victoria Coleman ha descritto il Progetto Venom come “un ponte tra una serie di capacità completamente autonome e una serie di capacità completamente con equipaggio, che è dove siamo oggi”.

Secondo la Coleman, i piloti da remoto si occuperanno del decollo, lasciando quindi al software ad occuparsi della guida qualdo il caccia si trova già in volo. Utilizzando questa strategia, l’Air Force potrebbe aggiungere nuovi software e accelerare la sperimentazione oltre a quanto normalmente richiesto per approvare il software per il volo.

La maggior parte dei quasi 50 milioni di dollari richiesti dall’Air Force per il Progetto Venom sarà destinata alla ricerca e allo sviluppo, mentre altri 2,5 milioni di dollari saranno destinati all’assistenza all’acquisizione di software da terzi. L’Air Force ha informato Defense News che non sono state prese decisioni definitive riguardo alla base e all’organizzazione che ospiterà il Progetto Venom. Tuttavia, nel bilancio sono richiesti 118 posti di lavoro per il personale a sostegno del Progetto Venom presso la base aerea di Eglin, in Florida.

Tra l’anno fiscale 25 e l’anno fiscale 28, l’Air Force prevede di investire nel programma tra i 17 e i 19 milioni di dollari. La spesa stimata per il Progetto VENOM nei cinque anni successivi si aggira intorno ai 120 milioni di dollari.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento