Analisi e studi
Produzione industriale italia: crollo inatteso a Maggio 2025, ennesimo allarme economia
La produzione industriale italiana crolla inaspettatamente a maggio 2025, segnando un nuovo allarme per l’economia. Analisi Istat e impatto sul PNRR.

Siamo alle ennesime cattive notizie. La produzione industriale italiana registra un nuovo calo inatteso a maggio 2025. Secondo i dati Istat, l’indice destagionalizzato è diminuito dello 0,7% rispetto ad aprile, ribaltando un precedente aumento rivisto a +0,9% e smentendo le attese di mercato che prevedevano una stabilità.
Ecco il relativo grafico:
Su base annua, il calo è dello 0,9%, contro le aspettative di un incremento dello 0,2% e un precedente rialzo rivisto a +0,1% ad aprile, interrompendo una tendenza negata durata oltre due anni. Invece la primavera è stata piccolissima ed è durata un solo mese, nulla.
Ecco il relativo grafico:
Il dato mensile riflette una contrazione guidata dalla riduzione della produzione di beni intermedi (-1,0%) e beni di consumo (-1,3%), mentre l’energia cresce (+0,7%) e i beni strumentali restano stabili.
La media del periodo febbraio-maggio mostra un lieve incremento dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti, ma non basta a contrastare il trend negativo. Al netto degli effetti di calendario, con 21 giorni lavorativi contro i 22 di maggio 2024, la flessione tendenziale si conferma.
trimestralmente l’energia (+5,3%) è l’unico settore in crescita, trainata da coke e prodotti petroliferi raffinati (+6,1%), attività estrattive (+5,1%) e fornitura di energia elettrica (+4,7%). Al contrario, si registrano cali significativi nei mezzi di trasporto (-5,6%), prodotti farmaceutici (-5,2%) e chimici (-4,0%). La crisi auto ha evidentemente una sua parte importantissima.
Questo ennesimo dato negativo suona come un nuovo allarme per l’economia italiana. Gli allarmi si susseguono, ma risultano inefficaci senza azioni concrete. Il PNRR, spesso celebrato nei comunicati ministeriali, si rivela inefficace nella pratica, come confermano questi numeri.
Con le elezioni a due anni di distanza, ci si chiede se qualcuno ricorderà questa crisi industriale quando sarà il momento di agire. Sarebbe meglio finirla con gli annunci e iniziare a guardare quello di cui ha effettivamente bisogno il sistema industriale: stimoli al cunsumo e molte , moltissime meno, norme inutili.
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