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Primi segni di fame: Sri Lanka in rivolta per gli alti prezzi del cibo e del carburante

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Avevamo da tempo predetto che l’alto prezzo dei generi di prima necessità e dei carburanti in tutto il mondo avrebbe causato un’esplosione dell’instabilità politica e sociale, ed ora iniziamo a vederne i primi segni. Sono in corso ormai da diversi giorni grandi manifestazioni di massa nelle vaie città del paese contro il caro carburanti e il caro cibo. Alcuni prodotti, come gli oli vegetali per cucinare, sono diventati carissimi per i cittadini comuni. Il governo è stato costretto a schierare l’esercito alle pompe di benzina, dopo che ci sono stati disordini nelle lunghissime code, con una persona  assassinata e tre anziani morti mentre aspettavano il turno.

“C’è una grave crisi economica nel Paese”, ha detto la 42enne Sanjeeva Perera, una dei manifestanti scesi in piazza. “Le persone non hanno cibo, carburante e anche se abbiamo soldi non possiamo comprare quello che vogliamo. Ai governanti non importa che le persone soffrano”. Un altro manifestante, Prasad Colombage, ha affermato che la crisi potrebbe portare a gravissimi disordini nel paese. “Le persone non mangiano nemmeno due dei tre pasti al giorno. Mangiano solo un pasto. Non sappiamo quando questo problema finirà”, ha detto il manifestante 45enne.

La nazione insulare dell’Oceano Indiano sta combattendo una crisi valutaria che ha costretto la svalutazione della sua valuta e ha colpito i pagamenti per le importazioni essenziali come cibo, medicine e carburante, spingendo il governo ad avvicinarsi al FMI. Le riserve valutarie sono basse, dopo il pagamento di un’altra scadenza a gennaio,  e, tra l’altro, a giugno vi sarà da pagare  una rata del debito in valuta. Già ora non c’è cibo abbastanza, non sarebbe bello vedere il governo dover scegliere fra la rivolta e il default, o trovasi tutti e due.

Eccovi un video con immagini di quanto sta succedendo.


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