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Prima volta: F 35 italiani intercettano aerei russi sul Mar Baltico

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Gli F-35 della Task Force Air-32° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana si sono alzati in volo dalla base aerea di Malbork, in Polonia lo scorso 21 settembre, per uno “Scramble”, un’intercettazione d’emergenza,  nell’area del Mar Baltico. I radar avevano identificato aerei russi non identificati che volavano nei pressi dei confini della NATO.

Quello che rende particolare la situazione è che si è trattata della prima intercettazione degli  F 35 su aerei russi, e nello specifico di aerei F-35 italiani impegnati nella sorveglianza dei confini NATO.

Una missione di polizia aerea

La NATO, responsabile della sicurezza dello spazio aereo con circa 35.000 movimenti aerei giornalieri, impiega una missione di polizia aerea per garantire la sicurezza. Questa missione opera 24 ore su 24, sette giorni su sette, 365 giorni all’anno sotto l’occhio dell’Allied Air Command.

Tristan Sauer, analista del settore aerospaziale, difesa e sicurezza di GlobalData, ha commentato il ruolo della Task Force Air-32° Stormo italiano nell’ambito del potenziamento dell’Air Policing della NATO.

“Il 32° è attualmente equipaggiato con i più recenti caccia di quinta generazione F-35 Lighting II ed è stata la prima unità aerea europea a schierare i velivoli nel 2016, il che li rende la scelta ottimale per condurre missioni di polizia aerea congiunte e fornire deterrenza lungo l’asse più teso del confine della NATO con la Russia grazie alla loro formazione e all’esperienza nelle operazioni congiunte”.

Una missione ai limiti del Baltico

L’impegno della NATO si estende ai Paesi membri privi di sufficienti capacità aeree. Nella regione baltica, Lituania, Lettonia ed Estonia ricevono il supporto di altri membri della NATO a rotazione, garantendo una sicurezza costante. Quindi anche i caccia italiani, lontanissimi dalla loro base, prendono parte a questi pattugliamenti.

La missione di polizia aerea della NATO nel Baltico comporta spesso l’identificazione visiva degli aerei della Federazione Russa. La vicinanza geografica dell’enclave russa di Kaliningrad porta a voli regolari vicino allo spazio aereo della NATO senza comunicazioni o piani di volo adeguati. Questo porta missioni di intercettazione che, per fortuna, normalmente si concludono con l’identificazione dell’aereo e nulla più.

La NATO ha anche una componente di intercettazione antimissile nell’area che, per fortuna, non è mai entrata in azione.

Lontano dalla base di assegnazione

Il 32° Stormo sarebbe di base all’aeroporto di Amendola, Foggia e controlla due gruppi, il XIII dotati dei cacciabombardieri F 35 e il XXVIII dotato di veicoli teleguidati. Il 32° stormo nasce per il bombardamento terrestre nel 1936 e all’inizio della II guerra mondiale si trova dotato del Savoia Marchetti S 79. Nel dopoguerra passa prima ai G91 e quindi agli AMX, prima di passare agli F 35 e quindi ai veivoli teleguidati e agli F 35.


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