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Praga espelle 18 diplomatici russi per l’esplosione di un deposito di munizioni nel 2014

La repubblica Ceca espelle 18 diplomatici russi con l’accusa di essere coinvolti con un’esplosione di un deposito militare nel 2014. Grave crisi diplomatica fra i due paesi

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La Repubblica Ceca espelle 18 diplomatici russi sulla basse del  sospetto che i servizi segreti russi siano stati coinvolti in un’esplosione di un deposito di munizioni nel 2014, ha detto sabato il suo governo.

La Cechia, è membro della NATO e questa vicenda sta causando il maggior disaccordo con la Russia degli ultimi venti anni, nonostante le relazioni fossero normalizzate e tutto sommato buone negli ultimi anni.

Questa azione potrebbero spingere la Russia a considerare la chiusura dell’ambasciata della Repubblica Ceca a Mosca, ha suggerito una fonte diplomatica citata dall’agenzia di stampa russa Interfax.

Il primo ministro ceco Andrej Babis ha dichiarato in un briefing trasmesso in diretta televisiva che vi era “un sospetto fondato sul coinvolgimento di ufficiali dei servizi segreti russi GRU … nell’esplosione di un deposito di munizioni nell’area di Vrbetice”.

Diverse esplosioni hanno scosso il deposito di Vrbetice, 330 km (205 miglia) a sud-est di Praga, nell’ottobre 2014, uccidendo due dipendenti di una società privata che stava affittando il sito da un’organizzazione militare statale.

Babis ha definito le circostanze “senza precedenti e scandalose”, mentre un parlamentare russo citato da Interfax ha descritto la sua accusa come assurda.

L’ambasciata degli Stati Uniti a Praga ha detto su Twitter che Washington “sta con il suo fedele alleato, la Repubblica Ceca. Apprezziamo la loro azione significativa per imporre un prezzo alla Russia per le sue azioni pericolose sul suolo ceco “.

Il ministro degli Esteri ceco ad interim, Jan Hamacek, ha confermato che i 18 funzionari dell’ambasciata russa identificati come collegati ai servizi segreti avrebbero subito l’espulsione entro 48 ore.

La polizia ceca ha inoltre comunicato di cercare attivamente  due uomini con passaporti russi in relazione a gravi attività criminali a nome di Alexander Petrov e Ruslan Boshirov.

Questi erano gli pseudonimi usati da due ufficiali dell’intelligence militare russa accusati dai pubblici ministeri britannici del tentato omicidio di Skripal.

Non è difficile notare come in tutta l’Europa Occidentale, dopo le elezioni di Biden si sia fatto più duro il confronto con Mosca, ricordando il recente fatto di spionaggio scoperto dall’AISI  a Roma. Inoltre la repubblica ceca era uno dei paesi europei che aveva accettato di acquistare il vaccino russo Sputnik V.


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