Energia
Power of Siberia 2: il collegamento energetico Russia Cina ha un problema mongolo
La Mongolia non ha messo in programma, per alcuni anni, la realizzazione del gasdotto Power of Siberia 2, che dovrebbe attraversare il proprio territorio Questo perché fra Cina e Russia, che dovrebbero pagare l’inrasstruttura, ci sono delle profonde differenze
La Mongolia non ha incluso il gasdotto Power of Siberia 2 che collegherà Russia e Cina nel suo programma d’azione fino al 2028, una decisione interpretata da molti come un accantonamento del controverso progetto che avrebbe potuto fornire a Mosca un’ancora di salvezza finanziaria, alle prese con le sanzioni e la guerra in corso in Ucraina.
Il Paese, che non ha sbocchi sul mare, coprirebbe gran parte del percorso proposto per il gasdotto di 2.594 km, rendendo necessario il suo coinvolgimento nelle trattative per la costruzione e il pagamento delle tariffe di trasmissione. Il programma è stato annunciato venerdì scorso dal governo di coalizione di “unità nazionale” della Mongolia, i cui tre partiti detengono 118 dei 126 seggi del Grande Khural di Stato, il parlamento del Paese, dopo le elezioni di giugno.
Gli analisti hanno attribuito la pausa a disaccordi sui prezzi tra Pechino e Mosca e a fattori geopolitici, con la preoccupazione di sanzioni secondarie da parte dei Paesi occidentali nei confronti di chi è considerato un sostenitore dell’esercito russo in Ucraina. “Stiamo entrando in una lunga pausa, in cui Mosca non crede più di poter ottenere da Pechino l’accordo che desidera e probabilmente parcheggerà il progetto fino a tempi migliori”, ha dichiarato Munkhnaran Bayarlkhagva, ex funzionario del Consiglio di sicurezza nazionale della Mongolia.
Bayarlkhagva ha conermato che Pechino potrebbe non essere soddisfatta di Gazprom – il gigante energetico statale russo – per la percezione che la compagnia voglia controllare “unilateralmente” la sezione mongola del gasdotto. La Mongolia spera di ottenere investimenti da Cina e Russia, però la Russia non ha i soldi per tutta l’opera e la Cina non ha fretta di costruire, proprio perché non ha interesse nell’accrescere la propria dipendenza da Mosca.
“Questo avrebbe significato un aumento improvviso e a lungo termine dell’influenza di Mosca in Mongolia, a scapito di Pechino”, ha affermato. Anche se non è mai stato detto esplicitamente, sarebbe stato “giusto” includere i cinesi nello sviluppo della sezione mongola fin dall’inizio”.
Il gasdotto – un progetto supervisionato congiuntamente dalla China National Petroleum Corporation (CNPC) e da Gazprom – dovrebbe richiedere almeno cinque anni per essere completato e dovrebbe fornire 50 miliardi di metri cubi (1.000 miliardi di piedi cubi). Secondo quanto riferito da Anna Kireeva, professore associato presso l’Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca, la CNPC avrebbe chiesto un prezzo simile a quello del mercato interno russo estremamente basso.
Questa richiesta “non è adatta a Gazprom”, ha detto, perché saranno richieste “grandi risorse finanziarie” per la costruzione del gasdotto, e poi il prezzo interno russo è applicato con la finalità di sviluppare l’economia russa, e non può essere applicato alla Cina. “Queste differenze possono essere superate perché il progetto è nell’interesse sia della Russia che della Cina, ma le due parti dovrebbero essere pronte a un sano compromesso”, ha aggiunto Kireeva.
La Russia ha bisogno di clienti per le forniture generate dal suo giacimento di gas Yamal, che collega il suo territorio con Polonia e Germania attraverso la Bielorussia. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente taglio della maggior parte dei legami economici diretti tra Mosca e l’Occidente, la Cina è l’unico acquirente abbastanza grande da colmare il divario.
Con le abbondanti risorse di combustibili fossili della Russia, l’energia è un aspetto importante delle sue relazioni economiche – in particolare con la Cina, destinataria di 75,4 milioni di tonnellate di importazioni di gas naturale nei primi sette mesi dell’anno.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
Pingback: La Cina sta ripensandoci sulla costruzione del gasdotto con la Russia