Portogallo: elezioni anticipate a fine gennaio. Loro possono votare, loro

Il presidente del Portogallo ha annunciato l’intenzione di sciogliere il parlamento e indire elezioni anticipate il 30 gennaio.

Il capo dello stato, Marcelo Rebelo de Sousa ha preso atto del rifiuto dell’assemblea nazionale di approvare il progetto di bilancio del governo per il 2022, cosa che non era accaduta nel Portogallo democratico.

Ha detto che il 2022 sarebbe un “anno decisivo” in quanto il Portogallo esce dalla pandemia e da una “crisi economica e sociale”.

Queste elezioni mettono fine a sei anni di governo del socialista António Costa, grande risultato considerando che il suo partito non aveva la maggioranza.

Dopo le elezioni del 2015, i socialisti hanno firmato accordi con i partiti di estrema sinistra per assicurare l’approvazione dei vari programmi di governo, ma nel 2019 questo risultato non è stato raggiunto e si è proceduto caso per caso.

In questo caso però a Costa non è andata bene: il Partito Comunista si è unito al più ampio Blocco di Sinistra nel votare contro il disegno di legge di bilancio, anche a costo di andare incontro a elezioni anticipate.

Il problema è semplice: il governo sta indebolento i partiti, come quello comunista, che forniscono l’appoggio esterno. A questo punto la situazione sociale e sindacale richiede che i comunisti rischino pure una sconfitta, ma passino all’opposizione dura e decisa.

Si era pensato che il Presidente della Repubblica guidasse verso un governo tecnocrati, un Draghi alla portoghese, ma, invece, ha preferito lasciare lo spazio alla democrazia e far pagare, anche a costo di bloccare per qualche mese la vita politica.

A parte qualche assestamento non dovrebbero esserci grosse sorprese provenienti dalle votazioni, a parte una forte crescita del partito Chega , neo acquisto di ID, che dovrebbe conquistare diversi seggi.

In Portogallo non hanno paura di votare, anche con un bilancio provvisorio in peidi. Mica sono in Italia…