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“Pompate a tutta forza”: in crisi la Germania obbliga i satelliti a pompare più gas, ma lei si rifiuta di usare le proprie riserve
La Germania sta spingendo i Paesi bassi a sfruttare le proprie riserve di gas Naturale, nonostante alcune riserve di carattere ambientale giustificate in un paese dall’altissima densità abitativa. Il più famoso giacimento olandese è quello di Groeningen, che fin0 al 2021 si riteneva dovesse, pian piano, essere dismesso, sia per la qualità particolare del gas, diversa dal normale gas naturale, sia perché le estrazioni avevano causato numerosi terremoti locali e danneggiato le abitazioni locali, alimentando i timori in un paese che vive quasi al livello del mare.
La crisi del gas ha invece fatto ritardare la chiusura, anzi il governo sta valutando di incrementare notevolmente le estrazioni se la crisi del gas entrasse in una fase critica. Più che i Paesi Bassi bisogna alimentare l’industria tedesca del Nord e città come Amburgo.
Però questo non è l’unico caso in cui l’Olanda si piega alle necessità tedesche. L’isola di Schiermonnikoog è un paradiso naturalistico sul mare del Nord, ma ora a poche miglia dalla sua costa inizierà lo sfruttamento di un grande campo di gas naturale, nonostante la produzione effettiva non inizierà che nel 2024, quando molti problemi energetici saranno risolti.
La crisi del gas russo sta portando ad una riscoperta delle fonti del gas in tutti i satelliti tedeschi, quei paesi che politicamente non sono in grado di affrancarsi dagli ordini di Berlino. Anche l’Italia è fra questi dove, nonostante gli ostacoli posti dal ministro per la Transizione ecologica e la morte economica, Cingolani, diversi pozzi adriatici è previsto riprendano la produzione nel prossimo autunno. Ad esempio il pozzo Sant’Andrea, che fornirà 1300 mc di gas al giorno, riprenderà a produrre fra ottobre e dicembre grazie alla canadese Zenith.
Insomma la domanda tedesca sta spingendo alla riapertura dell’estrazione del gas in tutta Europa, tranne che in Germania: nonostante sia noto che il paese sia ricco di riserve di gas naturali estraibili con il fracking, Berlino si rifiuta di eliminare il bando a questo tipo di tecnica estrattiva, la stessa che poi viene utilizzata per produrre il gas liquefatto che arriva dagli USA o da altre parti del mondo. Se il fracking è distruttivo l’egoismo tedesco ammette la devastazione, al proprio servizio, di tutto il mondo, tranne della Germania, nonostante ci siano riserve importanti estraibili dalla Bassa Sassonia. Il bello è che il resto del mondo tollera e alimenta questo egoismo.
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