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«Polemos», guerra, si prepara fra Turchia e Grecia

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Fonti informative greche riportano che le forze armate di quel Paese sono in “stato di allerta” dopo che martedì navi da esplorazione mineraria  turche sono entrate nelle acque del Mediterraneo orientale tra Cipro e la Grecia. Reuters riferisce che “Martedì la Grecia ha accusato la Turchia di aver tentato di invadere la sua piattaforma continentale in una grave escalation di tensioni tra i due alleati della NATO, in contrasto su una serie di questioni”.

I leader dell’Unione Europea hanno condannato i desideri di espansione illegittima della Turchia nel Mediterraneo orientale, anche se l’Europa, volendo, potrebbe interrompere l’espansionismo di Ankara semplicemente ridispiegando qualche nave da guerra nell’area.  Il Dipartimento di Stato americano sta inoltre appoggiando la posizione della Grecia e di Cipro nell’area. Nel frattempo, l’hashtag di tendenza numero uno in Twitter greco in questo momento sembra essere la guerra, in greco “πόλεμος.”, “Polemos”

Martedì una dichiarazione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha richiesto che la Turchia di rinunciare ai propri piani di esplorazione e trivellazione nelle aree contese, per far calare le tensioni fra i due paesi. Nel frattempo il  ministero degli Esteri greco ha affermato che nel caso di violazioni della propria aree di territorialità , la Grecia è pronta a difendere i propri confini con le armi. In questi giorni, per la prima volta, una coppia di F-16 turchi ha sorvolato il territorio più orientale della Grecia, comprese le isole di Strongyli e Megisti. Ankara ha poi emesso un avviso NAVTEX nel quale avvisa di esercitazioni navali fra Cipro e Creta, in acque territoriali non di sua competenza.

Quella in corso è solo l’ultima delle provocazioni della Turchia contro i suoi confinanti occidentali e meridionali. Infatti abbiamo assistito a:

  • La trasformazione di Santa Sofia in Moschea;
  • La continua riaccensione delle tensioni e etniche a Cipro;
  • pretese turche sui mari di Cipro;
  • il trasferimento forzato dei profughi al confine con la Grecia;
  • il coinvolgimento diretto della Turchia in Libia contro l’Egitto;
  • le tensioni fa filo-turchi e Siriani nel sud;

Pare che la Marina greca si prepari ad opporsi con la forza ai tentativi di trivellazione turchi nell’Egeo, nelle proprie aree di interesse, ma le autorità hanno chiesto di non diffondere notizie sui social media circa la posizione delle navi di Atene. Se così fosse vedremmo finalmente fino a che punto potrebbe spingersi Erdogan.


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