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PNRR e Recovery due prese in giro: cresci troppo per la UE? Te li tagliano. Cosa ne pensa A.M. Rinaldi

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Noi abbiamo sempre detto che il Recovery Fund, o Next generation UE, che in Italian si è tradotto nel PNRR  non fossero che una presa in giro, fatta apposta per illudere gli europei e impedire che identificassero i veri responsabili della crisi covid, cioè la Commissione e certi governi europei. Ora ne abbiamo la certezza matematica! Come corfermato proprio ieri in modo ufficiale  da una portavoce di Bruxelles, Veerle Nuyts, in un breafing con la stampa,  il Next Generation Eu dovrà essere rivisto entro il 30 giugno 2022. La revisione potrebbe portare a un secco taglio della quota di quanto dovrebbe spettare all’Italia a causa della sua … crescita eccessiva. Il 70% di questi fondi, pari  a 47,9 miliardi sono gia conteggiati ma  il restante 30% pari a 21 miliardi, dovrebbero essere ricalcolati a metà 2022.

Già il Recovery Fund era una presa in giro perché:

  • i fondi perduti sono pagati da nostre tasse su energia, prodotti, importazioni etc, o da trasferimenti degli stati. Non sono fondi perduti, ma un giro di soldi nostri;
  • i prestiti sono prestiti da rendere con gli interessi;
  • il tutto investito come vuole la UE, spesso in investimenti con rendimenti minimi, come quelli green.

Nonostante questo perfino hanno la facia tosta di ridurre i fondi perché saremmo “Troppo ricchi”. Eppure il PIL è ben al di sotto di quello del 2019, molto più basso di quello del 2007. Vi sentite più ricchi oggi rispetto a 10 o 15 anni fa??

Sul tema è intervenuto Antonio Maria Rinaldi, e in modo molto netto

Se qualcuno a Bruxelles pensa di togliere finanziamenti al nostro Paese, si sbaglia di grosso. Inaccettabile che oggi, in una situazione di crisi pandemica, con imprese, lavoratori e famiglie alle prese con l’emergenza del caro bollette e gli aumenti dei costi delle materie prime, nelle istituzioni Ue ci sia chi anche solo ipotizza la possibilità di tagliare i fondi europei destinati alla ripresa dell’Italia, per giunta soldi che non ci vengono regalati, ma che le prossime generazioni dovranno restituire con gli interessi. Sarebbe assurdo e inaccettabile: gli italiani si aspettano interventi concreti dall’Ue, non ulteriori complicazioni”. Così in una nota Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, componente della commissione Affari economici, relatore ombra della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un dispositivo per la ripresa e la resilienza.”


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