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Energia

Petrolio, la Nigeria manca gli obiettivi OPEC+, ma resta regina in Africa

La Nigeria manca il target OPEC per il terzo mese, fermandosi a 1,4 milioni di barili. Resta leader in Africa, ma il surplus globale di greggio minaccia i prezzi e le entrate future.

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La Nigeria non è riuscita ancora una volta a raggiungere la quota di produzione di petrolio greggio fissata dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), segnando il terzo mese consecutivo di risultati inferiori alle aspettative nonostante un modesto aumento della produzione.

Secondo il rapporto mensile sul mercato petrolifero dell’OPEC pubblicato mercoledì 12 novembre, la produzione di petrolio greggio della Nigeria è leggermente aumentata a 1,401 milioni di barili al giorno (bpd) in ottobre, rispetto agli 1,39 milioni di bpd di settembre.

Tuttavia, questa cifra rimane al di sotto della quota assegnata al Paese di 1,5 milioni di bpd, continuando una tendenza di mancato raggiungimento degli obiettivi iniziata ad agosto.

L’ultima volta che la Nigeria ha rispettato la quota OPEC è stato nel luglio 2025. Da allora, la produzione ha subito fluttuazioni, ma non è riuscita a raggiungere la soglia richiesta. Per il terzo trimestre del 2025, la Nigeria ha registrato una media di 1,444 milioni di bpd, in calo rispetto agli 1,481 milioni di bpd del secondo trimestre e agli 1,468 milioni di bpd del primo trimestre.

Parlando dell’attuale rapporto sulla produzione, l’alleanza petrolifera ha affermato che i suoi dati derivano dalla comunicazione diretta con le autorità nigeriane.

L’OPEC normalmente ottiene i dati sulla produzione di petrolio greggio da due canali: la comunicazione diretta dai paesi membri e fonti secondarie come le piattaforme di intelligence energetica.

Il gruppo ha affermato che la Nigeria, con l’attuale livello di produzione, ha mantenuto la sua posizione di principale produttore di petrolio in Africa, seguita da vicino dalla Libia, che ha registrato una produzione di 1,35 milioni di barili al giorno.

Il cartello petrolifero ha affermato che i dati provenienti da fonti secondarie, non ufficiali,  stimano la produzione di petrolio greggio della Nigeria a 1,506 milioni di barili al giorno in ottobre, con un aumento dell’1,01% rispetto agli 1,491 milioni di barili al giorno registrati in settembre.

“La produzione totale di petrolio greggio del Dipartimento del Commercio è stata in media di 43,02 milioni di barili al giorno nel mese di ottobre 2025, con un calo di 73.000 barili al giorno rispetto al mese precedente”, ha affermato l’OPEC, citando fonti secondarie.

La differenza fra comunicazione dei dati nazionali ufficiali e quella invece comunicata dalle agenzie esterne può anche essere dovuta ai furti di petrolio così comuni in Nigeria e che si ritiene facciano sparire fino a 300 miliardi di dollari di entrate fiscali.

Il 3 novembre, la Nigerian National Petroleum Company (NNPC) Limited ha dichiarato che il Paese rimane sulla buona strada per aumentare la produzione di petrolio greggio a due milioni di barili al giorno entro il 2027 e a tre milioni di barili al giorno entro il 2030.

La Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission (NUPRC) aveva dichiarato che la gara d’appalto per le licenze dei blocchi petroliferi del 2025 sarebbe iniziata entro il 1° dicembre.

Nonostante non abbia raggiunto la sua quota, la Nigeria rimane il primo produttore di petrolio dell’Africa, superando gli altri attori regionali. Questo status sottolinea l’importanza strategica del Paese all’interno dell’OPEC e del mercato energetico globale.

Il rapporto dell’OPEC ha anche evidenziato un cambiamento nelle dinamiche globali del petrolio. A ottobre, l’offerta globale di petrolio ha superato la domanda di 500.000 barili al giorno, invertendo il deficit del mese precedente di 400.000 barili al giorno. Questo eccesso di offerta potrebbe influire sui prezzi del petrolio e complicare ulteriormente gli sforzi della Nigeria di capitalizzare le proprie risorse petrolifere.

Mentre la Nigeria si prepara alle discussioni cruciali del prossimo incontro dell’OPEC, aumenta la pressione per affrontare le questioni strutturali e ripristinare i livelli di produzione. L’esito potrebbe plasmare la traiettoria economica del Paese e il suo ruolo nel panorama petrolifero globale.

Domande e risposte

Perché la Nigeria non riesce a raggiungere la quota OPEC? La Nigeria affronta problemi strutturali cronici nel suo settore petrolifero. Sebbene il testo non specifichi le cause tecniche (spesso legate a furti di greggio, manutenzione carente o sotto-investimenti), evidenzia un trend decrescente dal secondo trimestre del 2025. Nonostante i piani ambiziosi della compagnia statale (NNPC) per il 2027 e 2030, la capacità produttiva attuale fatica a risalire la china, mancando l’obiettivo di 1,5 milioni di barili per il terzo mese consecutivo.

Qual è l’impatto del surplus globale di petrolio citato nel rapporto? Il rapporto segnala che a ottobre l’offerta ha superato la domanda di 500.000 barili al giorno, ribaltando il deficit del mese precedente. In un’ottica keynesiana di domanda e offerta, questo surplus tende a spingere i prezzi del petrolio verso il basso. Per i paesi esportatori come la Nigeria, questo è un rischio doppio: vendono meno petrolio del previsto (sotto quota) e rischiano di venderlo a un prezzo inferiore, riducendo significativamente le entrate statali.

La Nigeria rischia di perdere il primato in Africa? Al momento no. Nonostante le difficoltà e il mancato raggiungimento della quota OPEC, la Nigeria mantiene la sua posizione di principale produttore di petrolio nel continente africano con 1,401 milioni di barili al giorno. La Libia, il suo concorrente più diretto, segue a 1,35 milioni di barili. Tuttavia, il margine è sottile e la stabilità della produzione è essenziale per mantenere questo primato strategico e geopolitico all’interno del cartello.

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