Attualità
Petrolio e borse: prime conseguenze dell’attacco russo all’Ucraina

Sui mercati si vedono le prime conseguenze di quanto è successo, e sta succedendo, in Ucraina.
Prima di tutto il petrolio. In questo momento abbiamo:
- WTI a 97
- Brent a 99,1
Ovviamente il primo colpo è andato al petrolio.
I prezzi del gas sul mercato future olandese sono cresciuti fortemente. Lo Spot è salito da 80 a 90 euro al megawatt in apertura
In questo momento i contratti più costosi sono quelli che vanno dalla consegna a giugno 2022 fino al primo trimestre 2023, con prezzi superiori a 105 al Mwatt, per poi calare molto sensibilmente dopo il primo trimestre 2023. Questi significa:
- che il mercato si aspetta forti sanzioni alla Russia, con problemi di fornitura;
- che i problemi e i prezzi elevatissimi di fornitura del gas è previsto proseguano per tutto il 2022. Nessuna pausa estiva.
- che, in qualche modo, comunque il problemi saranno risolti, attivando forniture alternative
Per quanto riguarda i mercati finanziari, la Borsa di Mosca non ha proprio aperto oggi, indice che tutto era stato organizzato Il rublo ha perso un 10% subito, per poi rimbalzare leggermente.
In questo caso viene dato per scontato che una serie di conseguenze ci saranno per la Russia dal punto di vista finanziario. Comunque è ancora troppo presto per dare valutazioni complessive.
Senza voler dare una serie di indici inutili è semplice dire che oggi sarà una pessima giornata per le borse, in generale. Tornando a un vecchio detto possiamo dire “Comprare quando ci sono i cannoni, vendere quando ci sono i violini”. Comunque tanto dipenderà da quanto durerà questa crisi. Potrebbe essere un evento passeggero o portare a modifiche economiche e finanziarie importanti. Moltissimo dipenderà dalla risposta poi della UE e degli USA, al di là dei paroloni d’occasione. Per ora non sappiamo ancora niente di serio.
