Attualità
PETROLIO: DOPO IL MEETING DI VIENNA I PREZZI RESTANO BASSI
OPEC si è riunito a Vienna per decidere le politiche del cartello nei confronti della produzione e dei prezzi del petrolio. La fine delle sanzioni all’Iran avrebbe richiesto una redistribuzione delle quote fgra i vari produttori, che invece hanno semplicemente deciso di AUMENTARE LA PRODUZIONE GIORNALIERA portandola da 30 milioni di barili a 31,5 milioni di barili, esclusa la quota dell’Indonesia.
Ora l’OPEC non ha quasi mai seguito in modo preciso i limiti di produzione, anzi li ha quasi sempre superati. Probabilmente questo è un tentativo di porre un limite che possa essere rispettato senza danneggiare nessuno.
Naturalmente, a fronte di un’incremento dell’offerta e di una domanda non proprio brillante, il prezzo dell’oro nero si è mantenuto basso.
Rimaniamo sotto i 40 US$ sul Wti, e quindi si continua a bastonare duramente il settore petrolifero USA.
I petrolieri hanno un altro problema, molto più grande delle quote. Qualsiasi sia l’accordo che uscirà dalla conferenza COP21 di Parigi, questa condurrà ad una limitazione/penalizzazione dei combustibili fossili. Che si tratti di carbon tax, di programmi di investimento sulle fonti alternative o di altre forme di investimento, comunque vi saranno mosse tendenti a rendere l’industria petrolifera obsoleta. Stiamo rivivendo, in un certo senso la stiuazione dell’industria del tabacco a fine anni 70: essere un settore ancora fiorente e ricco di risorse, ma con un futuro estremamente fosco.
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