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Petrolio: anche 100 dollari al barile non fanno crescere i pozzi USA. Un bel guaio

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Il numero di impianti di perforazione attivi negli Stati Uniti è rimasto invariato questa settimana, anche se il WTI scambia oltre $ 104 al barile. Il numero totale di “Rig”, pozzi,  è rimasto a 663 questa settimana, 252 rig in più rispetto al numero di rig questa volta nel 2021.

Le piattaforme petrolifere sono diminuite di 3 piattaforme a 524, mentre le piattaforme di gas sono aumentate di 2 a 137. Le piattaforme varie sono aumentate di 1 a 2.

Mentre l’attività di perforazione negli Stati Uniti è aumentata negli ultimi mesi, la produzione statunitense, un corollario delle piattaforme di perforazione ritardato, non è cresciuta. La produzione settimanale di petrolio greggio negli Stati Uniti è rimasta la stessa per la sesta settimana consecutiva a 11,6 milioni di barili al giorno, secondo l’ultima Energy Information Administration per la settimana terminata l’11 marzo.

Il conteggio delle piattaforme nel bacino del Permiano, da dove si estrae lo shale oil,  è rimasto invariato questa settimana a 316.

Il Frac Spread Count di Primary Vision, che tiene traccia del numero di equipaggi di completamento che hanno terminato i pozzi precedentemente perforati, mostra che gli equipaggi di completamento sono scesi a 272 da 280 nella settimana terminata l’11 marzo.

Alle 11:00 EST, i prezzi del petrolio erano in rialzo in quel giorno a causa dei rinnovati timori che ci sarebbe una crisi dell’offerta globale causata in parte dall’invasione russa dell’Ucraina e dalle conseguenti sanzioni.

Il prezzo del petrolio venerdì ha superato i 104 dollari per il WTI, ma questo non sembra spingere ancora una forte crescita nel numero dei pozzi trivellati. Questo viene a costituire un bel problema: evidentemente i prezzi non sono ancora abbastanza alti per superare i vincoli ancora posti dall’amministrazione Biden. Insomma caro presidente, se vuoi più petrolio devi iniziare a cancellare le norme stupide.


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