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Perchè una banca centrale dovrebbe comprare Bitcoin? La stramba risposta di Christine Lagarde e la verità

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Come riportato da alcuni siti Christine Lagarde si è trovata a rispondere a domande riguardanti Bitcoin, rivelando così una conoscenza della materia monetaria piuttosto limitata, cosa di cui non avevamo molti dubbi.

Bitcoin, a suo dire:

“Non è una valuta”.

Ha anche aggiunto che a Bitcoin manca la stabilità tipica di una moneta:

“Non ha la stabilità che sarebbe richiesta per essere una moneta. Secondo la nostra analisi è un cripto asset digitale. Penso che in molti casi sia stato sfruttato in modi buffi”.

Sarà mai utilizzato dalle banche centrali? 

“Direi che è fuori questione”.

In realtà tutto questo viene a indicare come la signora Lagarde non abbia ben chiaro le funzioni della moneta. Questa deve essere “Riserva di valore” e “Mezzo per regolamento degli scambi” e, nel bene o nel male, Bitcoin svolge tutte e due le funzioni. Anzi il punto debole attuale di BTC è quello di essere eccessivamente riserva di valore e ancora non sufficiente mezzo di scambio, anche se in crescita, e vedremo se l’operazione di Tesla, voluta da Elon Musk, porterà a qualche miglioramento in questo senso.

La volatilità di Bitcoin è ancora elevate? Se effettivamente vi sarà un ampliamento nell’uso comune, cosa fattibile anche con Paypal, questa verrà  ridursi notevolmente perché la domanda non sarà più solo speculativa, ma diventerà strutturale e legata ai beni, e servizi, reali. Però la stabilità delle valute “Ordinarie” è anche legata agli interventi delle banche centrali e queste non intervengono su Bitcoin.

Quindi arriviamo all’ultimo passaggio: dovrebbero le banche centrali comprare Bitcoin? Di per se no, o meglio non ancora. Le banche centrali posseggono riserve in valute estere principalmente per due motivi:

  • per i fabbisogni del sistema economico, per permettere alo stesso di avere la valuta estera necessaria a mantenere regolarmente gli scambi commerciali;
  • perché risultano dall’effetto di una politica monetaria della banca centrale, come avviene , ad esempio, alla SNB, la banca centrale svizzera, che acquista euro nel tentativo di tenere sotto controllo il cambio con la moneta dell’Area Monetaria unica.

Quindi, dii per se, allo stato attuale, non c’è ragione per una banca centrale per acquistare Bitcoin, a meno che non voglia accumulare una riserva di valore a fianco all’oro. Magari, un giorno, quando una quantità di transazioni sufficienti verrà regolata in BTC, allora la banca centrale avrà la necessità di possederne una certa quantità. Per ora però è presto.


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