Attualità
Perché, nonostante i sogni Green, l’Italia non è adatta all’eolico
In questi giorni si parla attivamente della trasformazione del Mare del Nord in una grande centrale elettrica eolica europea, il tutto unendo anche generazione di idrogeno e la cattura di carbonio I capi di Stato e di governo di Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia, Irlanda, Norvegia e Regno Unito si sono incontrati lunedì per la seconda edizione del Summit del Mare del Nord nella città belga di Ostenda. Al vertice partecipano anche la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Commissario europeo per l’Energia Kadri Simson. Secondo una bozza del comunicato dei leader, visionata da Reuters, il vertice, che vede la partecipazione di alcune delle maggiori economie dell’UE e degli alleati Norvegia e Regno Unito, dovrebbe impegnarsi a realizzare complessivamente 120 gigawatt (GW) di capacità eolica offshore nel Mare del Nord entro il 2030. L’obiettivo dell’eolico offshore per il 2050 sarebbe fissato a 300 GW, rispetto all’attuale capacità installata di 25 GW. Il piano è, come sempre, “Ambizioso”, il che nell’ottica di questi incontri spesso è sinonimo di “Irrealizzabile” e “Fantasioso”. Anche Wolfgang Munchau ha espresso dei dubbi sulla sua realizzabilità
In our main story this morning we express doubt about the giant North Sea wind farm project to which nine European countries have committed themselves – we see more promising alternatives; – https://t.co/VKWTz4IeXi
— Wolfgang Munchau (@EuroBriefing) April 25, 2023
Comunque siamo ottimisti e cerchiamo di valutare questi piani come realistici ed economicamente convenienti, il problema è che c’è qualcuno che si scandalizza perché l’Italia non fa come questi paesi nordici
Italia al 18° posto in #Ue per energia del vento.
L'#eolico ha coperto solo il 7%
della domanda elettrica nel 2022
contro il 26% della Germania,
ma deve ancora vedersela con i blocchi
e con le calunnie di Sgarbi.
Intanto i Paesi civili ci scommettono
al #NorthSeaSummit23. pic.twitter.com/kDT6sY5LqF— elena comelli (she/her) 🇪🇺 (@elencomelli) April 24, 2023
La spiegazione è semplice e ce la fornisce il sempre ottimo @durezzadelviver: l’Italia non è sul Mare del Nord, non è un paese nordico, non siamo tutti alti e biondi e, soprattutto, non abbiamo i venti forti e costanti tipici delle coste atlantiche e non abbiamo i fondali bassi e piatti come quelli davanti a Danimarca e Germania:
🧵
L’Italia è incivile perché non punta sull’eolico? O #hastatoSgarbi?
Nessuna delle due, ovviamente. È noto che un impianto eolico in Italia se funziona più di 2.200ore all’anno può già considerarsi fortunato (media Italia 2022 pari a 1.800 ore). Una ventosità costante adatta https://t.co/yxW9QBEQmQ pic.twitter.com/LpQrCzcjqo— La durezza del vivere 🇬🇷 (@durezzadelviver) April 24, 2023
Ecco la mappa dei venti
L’Italia è in una sorta di oasi dei venti: non particolarmente forti e non costanti. Un fatto di cui normalmente dovremmo essere contenti, ma che, ovviamente, non è adatto alla generazione elettrica tramite pale eoliche. Solo alcune aree del sud e delle isole sono adatte alla bisogna, ma si tratta di aree limitate e già fortemente sfruttate. Il mare attorno all’Italia, a paarte alcune aree dell’Adriatico, è profondo e irregolare e installare pale eoliche sarebbe molto costoso e non economico, considerando l’incostanza del vento.
Quindi non è Sgarbi che blocca le turbine eoliche, ma sono le condizioni ambientali ed economiche che non rendono conveniete l’uso delle pale eoliche. Certo certi ambientalisti pensano di essere superiori al buon Dio e di poter superare anche la natura, ma, purtroppo, non è così. L’Italia è però ricca di colline e montagne e sarebbe più adatta allo sviluppo dell’idroelettrico, magari con piccoli bacini a doppia funzione di generazione e di riserva idrica, ma su questo tema non si vedono tanti Green interessanti a questo sviluppo. Chissà come mai….
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login