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Perché la foto di Maduro è presente 13 volte sulla scheda elettorale venezuelana?

Quando si hanno manie di protagonismo o sensi di inferiorità, si cerca di apparire

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Ci sono politici che vogliono essere onnipresenti sulle schede, e, quando la democrazia è un po’ incerta, allora questo desiderio si realizza

La foto di Nicolas Maduro appare ben 13 volte sulla scheda elettorale per le prossime elezioni presidenziali venezuelane, in mezzo alle preoccupazioni di frode elettorale.

Il volto del leader dello Stato forte ricopre il documento per il voto del 28 luglio, in linea con le regole elettorali che richiedono una foto del candidato alla presidenza per ogni singolo partito, anche quando il partito fa parte di una coalizione elettorale. Questo ha prmesso all’attuale presidente di essere quasi omnipresente.

Al contrario, le immagini di Edmundo González, il candidato dell’alleanza di opposizione unificata, appaiono solo tre volte, tutte sotto Maduro. Anche la posizione ha il suo peso.

Il governo autoritario di Maduro è probabilmente il più debole degli ultimi anni. È oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti, sta perdendo consensi e si sta rivoltando contro se stesso: Tareck El Aissami, un ex vicepresidente che era una delle figure più potenti del regime, è stato arrestato quest’anno per presunta corruzione. Si è inventato la contesa dell’Essequibo, che rischia di essere un  boomerang, per distrarre la popolazione.

Negli ultimi sei mesi, il Governo ha screditato le primarie presidenziali dell’opposizione, ha arrestato avversari percepiti e reali e ha ripetutamente denigrato i membri dell’opposizione come criminali. Insomma  il gioco in Venezuela è di molto al di sopra delle righe.

Ci sono altre 34 scelte sulla scheda elettorale, ma tutte sono considerate alleate del regime di Maduro, il che significa che su 50 opzioni, 47 favoriscono il Governo e solo tre rappresentano un voto per l’opposizione. Il voto non è facile. 

“C’è solo un candidato dell’opposizione ed è González”, dice Rafael Osío Cabrices, un importante giornalista venezuelano che ora vive a Montreal. “Tutti gli altri sono direttamente legati al Chavismo [il movimento di sinistra fondato dal defunto presidente Hugo Chávez] o seguono la sua logica”.

González, 74 anni, un diplomatico in pensione poco conosciuto, alla fine è stato scelto come unico candidato presidenziale dell’opposizione. Ciò è avvenuto dopo che la dissidente di lunga data María Corina Machado, che aveva vinto le primarie dell’opposizione con oltre il 90 percento dei voti, è stata dichiarata ineleggibile ai pubblici uffici per 15 anni, con accuse considerate ampiamente inventate.

Pare che i sondaggi diano in vantaggio l’opposizione, ma in realtà è molto difficile fare previsioni in un paese come il Venenzuela.  Il voto non sempre decide.


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