Attualità
PERCHE’ I RIFUGIATI NON VANNO IN RUE EL HAMRA MUTUEVILLE 1, TUNISI (di Rosalba Frangipane)
Ha fatto molto bene il Ministro Di Maio a lanciare l’avvertimento durante le interviste rilasciate in questi giorni sul caso della See Watch e See Eye, le sue parole sono state: “ Il comportamento di queste Ong dimostra ancora una volta che sono opache, cercheremo di indagare e di capire come e dove queste navi abbiano preso realmente i 49 migranti, infatti ho chiesto al Ministro Toninelli un tavolo per capire cosa sia accaduto.” Non a caso anche Malta attraverso una intervista rilasciata oggi al giornale Times of Malta il Primo Ministro Joseph Muscat ha dichiarato che per quanto riguarda questa precisa vicenda non è chiaro con quale condotta e modalità siano stati prelevati i migranti dalle due Ong il 22 dicembre scorso dalla Libia e che vi sono varie opinioni che dovranno essere accertate. Tutto in fase di accertamento dunque ma se le indagini dovessero portare alla definizione che non ci sarebbe stato alcun pericolo in mare, ma una precisa volontà di far immigrare clandestinamente delle persone, sarebbe l’ennesimo colpo per queste Ong che operano nel mediterraneo. E quindi saremmo ancora una volta nell’ambito del reato penale vero e proprio.
Nel frattempo però le polemiche impazzano, come al solito pagine e parole sulla questione sui nostri media ma in realtà la soluzione a portata di mano ci sarebbe.
Infatti come spiega l’esperto Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa:“ Le navi delle Ong, dovrebbero attraccare in Libia e affidare solo all’UNHCR i 49 migranti. In Libia – continua Gaiani, – come tutti sanno in Europa sono operative da mesi le agenzie dell’ Onu per i migranti e rifugiati, oltre ad altre religiose e laiche, le quali si occupano di queste persone e provvedono alla loro accoglienza mentre l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) ne cura il rimpatrio verso i loro paesi d’origine come ha già fatto con oltre 35 mila migranti illegali negli ultimi 18 mesi.” Anche la stessa cancelliera Merkel ha chiesto alle navi di seguire questa strada. Ma chiaramente le Ong che operano nel Mar Mediterraneo non ci sentono e puntano a sbarcare i migranti in Europa.
Ma per risolvere il problema ci sarebbe anche un’altra soluzione, rapida e veloce, se solo le diplomazie tedesche e olandesi in questo caso si attivassero in tal senso.
La See Watch è tedesca e la See EYE è olandese, quindi i migranti dal punto di vista del diritto internazionale sono attualmente su territori di questi due stati. Potrebbero attraccare a Tunisi e far scendere i migranti, che sono un numero esiguo, per portarli direttamente dentro le due ambasciate con auto o pullman diplomatici e poi direttamente attraverso l’aeroporto di Tunisi imbarcarli su voli diretti in Germania e Olanda, dove già alcune città si sono offerte di ospitarli. Infine, se necessario, una volti giunti in Europa provvedere ad una distribuzione fra altri paesi europei. Quindi una soluzione semplicissima e che sembra la più lineare possibile. Ma la Tunisia come la prenderebbe? La Tunisia, che come tutti sappiamo non è in guerra ma una democrazia, non dovrebbe opporre resistenza in tal senso, né rifiutarsi perché avrebbe la garanzia, attraverso le due ambasciate europee, che i 49 migranti così facendo non sosterebbero in alcun modo sul suo territorio, se non per gli spostamenti necessari.
“In ogni caso occorrerebbe un accordo tra i governi tunisino, tedesco e olandese poiché Tunisi ha sempre voluto evitare che i suoi porti diventino un punto di arrivo dei migranti illegali” sottolinea Gaiani.
Come ha detto Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini del resto: “Le navi sono tedesche e olandesi, quindi sono questi i due paesi che devono prendere in carica i migranti, non si capisce perché lo deve fare l’Italia che ha già dato.”
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