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PD, i Robin Hood a rovescio: tolgono ai poveri per dare ai ricchi

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ISTAT pubblica oggi un dato clamoroso. La spesa delle famiglie segnala infatti nel 2017 una situazione estremamente imbarazzante per un ex-governo che si dichiarava progressista, di centrosinistra e attento ai diritti dei più deboli: in piena era PD infatti le famiglie più povere, ovvero “quelle che spendono meno”, hanno ridotto la spesa mensile del 5%. Per bilanci già magri non è poco. I più poveri nel 2017 hanno forzatamente ridotto ovviamente spese essenziali: cibo, abiti, cure mediche e analisi.

In maniera simmetrica le famiglie più ricche hanno aumentato i consumi del 4.3%. Chiaramente nel caso delle famiglie più ricche è solo la spesa superflua ad aumentare.

È la conferma pratica di quanto sostengono in molti. Nei 5 anni di  governo del Partito Democratico, solerte e iperattivo per promuovere i cosiddetti “diritti civili” ma inerte se non attivamente impegnato nello smantellamento dei diritti sociali, i poveri non solo sono aumentati di numero, ma sono anche più poveri. Non basta: i ricchi sono sempre più ricchi. La mitica redistribuzione thatcheriana a rovescio, dai poveri verso i ricchi, è triste realtà nel paese di Renzi e Gentiloni. 

Politici ipocriti del PD che hanno scientemente tolto quote di reddito alla classe sociale di Carla, 1.100 euro annui di ISEE, generosamente aiutata *solo dai nostri lettori* per sottrarla alla fame vera, per arricchire la classe sociale di Carlo (Calenda), che dai Parioli ci dà spocchiose lezioni di democrazia.

Speriamo che un barlume di autocritica illumini la mente di costoro e li spinga a riconsiderare i loro fallimentari modelli economici liberisti, la loro fede malriposta nell’Europa degli oligarchi e delle lobby, le loro colazioni confidenziali con potenti editori svizzeri e le frequentazioni assidue di banchieri e industriali. In caso contrario il 10% è alla loro portata, e in tempi brevi.


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