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PARTE L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE DELLA SERRACCHIANI: ESPLODONO I COSTI!

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Dal primo luglio entrerà in vigore la prima parte della vituperata riforma Serracchiani che prevede l’abolizione delle 4 province del Friuli Venezia Giulia.

La giunta regionale, un anno fa, aveva spacciato ai quattro venti la “riforma” come un esempio di efficientazione e risparmio dei costi della politica e i media, abbastanza caninamente, avevano dato grande risalto alla “più importante riforma della Serracchiani”.

A dire il vero gli addetti ai lavori, e anche la Corte dei Conti, avevano immediatamente espresso dei dubbi sui presunti risparmi, dubbi divenuti ancora più forti alla presentazione della parte finale della proposta di legge redatta dall’assessore Panontin, che prevede la creazione dei diciassette miniprovince in sostituzione delle 4 in via di abolizione (e l’aggiunta di 17 direttori generali oggi non presenti). Lasciando da parte, in questo momento, la questione della creazione delle miniprovince che ha sollevato una vera e propria rivolta tra gli amministratori locali, anche dello stesso PD e che è oggetto di numerosi ricorsi e richieste di referendum abrogativi, è necessario focalizzarci sulla prima parte della riforma, quella propedeutica,  l’abolizione delle province sic et simpliciter.

La “riforma” partirà il 1 luglio con il trasferimento di alcune competenze dalle province alla regione, iniziando dal Servizio Lavoro e assieme alla competenza i 300 addetti al servizio passeranno da dipendenti provinciali a dipendenti regionali.

Inizia così il percorso di risparmio in salsa PD. La spesa pubblica infatti da lunedì aumenterà di 1 milione di euro in virtù della quattordicesima, che come dipendenti provinciali non hanno e di svariati altri benefit. E questo è solo il primo passo.

La Cgia di Mestre, in uno studio dell’ottobre dell’anno scorso, ha calcolato un aumento dei costi della spesa pubblica in FVG di 5 milioni di euro solo per il personale. Il costo medio di un dipendente regionale è di 65.164 euro, il costo medio di un provinciale è di 45.892 euro e si prevede che almeno 681 dipendenti sui 1.259 passino dall’inquadramento provinciale a quello regionale. La Cgia stima un aumento dei costi per dipendente provinciale del 15%.

In secondo luogo ci sarà il passaggio della competenza di molte strade dalle province alla regione. La maggior efficienza delle province porta a un costo di gestione della rete stradale di 16.279 euro a km rispetto ai 59.488 euro/km della rete stradale regionale. La Cgia ha calcolato la possibile ricaduta economica del trasferimento della competenza: 95 milioni di euro annui di maggiori costi.

Aumenti dei costi sono previsti anche per l’istruzione e la motorizzazione civile.

E questa è soltanto la prima parte.

Poi ci sarà l’introduzione delle 17 nuove miniprovince.

L’ennesima “riforma” varata dal PD che promette pubblicamente efficienza e contenimento delle spese (e che molti media con furore propagandistico esaltano), ma che a conti fatti è solo un gioco politico per accentrare i poteri e mettere le mani su più nomine possibile.

Giochi di potere che alla fine costeranno ai cittadini della Regione Friuli VG svariate decine di milioni di euro e una macchina amministrativa più burocratizzata ed inefficiente.

Gianni Candotto


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