Parte il “ddl Ferragni” per regolare le vendite di beneficenza degli influencer

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto ddl Ferragni, che vorrebbe regolare i molteplici e ormai onnipresenti appelli alla beneficienza  e lo fa con il principio del contrappasso.

Se queste vendite sono scorrette, allora scatta la gogna pubblica dell’influencer o dell’azienda su giornali e siti web degli stessi o altro mezzo opportuno, con sanzioni che vanno dai 5.000 ai 50.000 euro. Sarà obbligatorio mettere una taarghetta ad hoc per i prodotti leegati a  beneficenza e la percentuale che va a questi scopi dovrebbe essere specificamente indicata.

Comunicazioni preventive

I consumatori devono essere adeguatamente informati se si fa veramente della beneficenza e si punta a questa per promuovere un prodotto. Quindi i produttori o i professionisti riportano sulle confezioni dei prodotti, ad integrazione di quelle in merito al prezzo, il soggetto destinatario dei proventi, le finalità a cui sono destinati, la quota percentuale del prezzo di vendita o l’importo destinato in beneficenza per ogni unità di prodotto. Basta comunicazioni approssimative.

L’adempimento potrà essere assicurato anche tramite l’apposizione sulla confezione di una targhetta cartacea o adesiva che, con apposita evidenziazione grafica, fornisca le indicazioni con chiarezza e semplicità. Prima di porre in vendita i prodotti dell’iniziativa benefica, il produttore o il professionista comunica all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) le informazioni da indicare sull’etichetta e il termine entro cui sarà effettuato il versamento dell’importo destinato alla beneficenza. Questo permetterà un controllo ex ante ed ex post dell’operazione.

Entro tre mesi dalla scadenza del termine, il produttore o il professionista comunica all’Agcm il versamento dell’importo. Il provvedimento include anche una clausola transitoria che esclude l’applicazione della legge alle vendite già in corso alla data di entrata in vigore della legge.