Euro crisis
PARLANO D’AMORE I TULLIPAN (Olanda: l’euro schianta anche quelli alti, belli e biondi)
“Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!”
(La spigolatrice di Sapri – Luigi Mercantini).
Come novelli eredi delle lavoratrici dei campi, intente alla spigolatura durante lo sbarco di Pisacane nel Regno delle Due Sicilie, anche noi ci invaghiamo di questi popoli di alti, belli e biondi….
e tifiamo per loro …….
….e come potrebbe essere altrimenti, vista la tipologia di autoctono!
….nell’impari lotta contro l’aritmetica dei conti pubblici.
Come la donna a suo tempo parteggiava per i trecento, così noi facciamo verso i popoli del nord, ma come la Spigolatrice di Sapri assistette impotente al massacro di Pisacane e dei suoi…….
……..da parte delle truppe borboniche e dei contadini vittima della disinformazione, così noi assistiamo alla caduta, uno ad uno anche dei bellissimi e superiori paesi della grande Europa del Nord.
“Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!”
A cadere sul campo di battaglia, in cui al posto delle truppe borboniche troviamo l’inflessibile aritmetica dei conti pubblici, questa volta è la gloriosa Tulipania.
.I Paesi Bassi, sesta economia europea, quarto PIL pro-capite dell’EZ e quinto in area OCSE, da qualche tempo ha iniziato a veder peggiorare i suoi conti tanto da far coniare per loro la seguente dicitura:
“Il buco privato con il paese intorno”.
(Bruno Mazzalai)
Iniziamo il nostro viaggio nei conti olandesi (pubblici e privati) e cerchiamo di capire come mai secondo il mio parere il paese anche nel futuro non se la passerà affatto bene.
Il PIL e le previsioni sul suo andamento sono costantemente peggiorati negli ultimi anni e noi, oramai, sappiamo benissimo che una volta avviato un processo “vizioso”, difficilmente se ne esce in modo brillante. Il 2012 si è chiuso in negativo (-1,2%) ed il 2013, forse, sarà anch’esso peggio, -1,25%, come ha affermato il Central Planning Bureau (CPB).
Indipendentemente dal livello della contrazione, che come vediamo, per un motivo caduco, si è ridotto, una sfilza di trimestri di colore vagamente rosso arancione caratterizzano gli ultimi due anni e non lasciano presagire nulla di buono per fine 2013.
Per il Central Planning Bureau (CPB), è proprio il Fiscal Retrenchment di Montiana memoria a pesare sull’andamento economico del paese, ciò perché sappiamo benissimo che spinge i cittadini a tagliare i consumi privati, già in forte crisi da quasi due anni, macroaggregato molto importante che nel 2013 pesava per il 32% del PIL:
– previsione 2013 = -2,25%;
– previsione 2014 = -1%.
(Fonte CPB)
Fossero tutti ciclisti, sai che divertimento con una simile discesa!
Nel 2012 sono poi fortemente calati anche gli investimenti in capitale fisso delle imprese. Anche il 2013 ha viaggiato su variazioni in diminuzione simili. Solo oggi, 19 dicembre 2013, il Central Bureau of Statistics (CBS) registra: investimenti del settore privato in su per quasi il 5%!
Per la prima volta dal luglio 2012, gli investimenti del settore privato sono stati superiori a un anno prima. Ciò è dovuto principalmente agli investimenti aziendali in:
– costruzioni,
– auto
– macchinari.
L’aumento delle vendite di auto ha a che fare con il cambiamento delle leggi fiscali (ancora una volta lo stato!). Il 1 ° gennaio 2014 partono i nuovi limiti per le emissioni di CO2, che si applicano alla tassa sulle autovetture e motocicli. Di conseguenza, molte aziende hanno deciso di acquistare nuove auto in questa fine del 2013. Quindi attenzione prima di dire “siamo fuori dal tunnel del divertimento!”
A favorire efficacemente l’attenuazione del crollo dell’economia olandese sono solamente le esportazioni (il motore più importante dell’economia olandese).
– esportazioni 2011 = +4,3%
– esportazioni 2012 = + 1,9%
– previsione 2013 = +2,75%
o contributo al PIL pari allo 0,45% nel 2013
o contributo al PIL pari allo 0,6% nel 2014
Queste previsioni però non tengono conto di due cose!
1) mai dire gatto se non l’hai nel sacco (Trapattoni Docet), bisogna tener conto del trend mondiale che, in questo momento, è tutto meno che chiaro e ben delineato;
2) se tutti esportano e nessuno consuma, il rischio da punto uno è elevato ed in più il calo dell’inflazione in un paese determina l’export degli altri per forza di cose a prezzi più bassi. E questo è un elemento a mio avviso che non hanno considerato affatto. Difatti, ecco l’andamento dei prezzi all’export dell’Olanda:
Ovviamente, ciò che caratterizza l’export olandese ha caratterizzato anche il suo import visto che l’inflazione nel paese è diminuita:
Ed infatti ecco cosa è accaduto ai prezzi all’import olandesi:
L’Agenzia italiana ICE segnala che la bilancia commerciale olandese:
• + 50,56 mld di euro nel 2012
• + 44,93 mld di euro nel 2011 e
• + 42,46 mld di euro nel 2010
è una fonte importante di ricchezza per il paese.
Nel 2012 i valori dell’interscambio complessivo di beni dei Paesi Bassi col Mondo sono stati i seguenti:
– 511,08 mld di export (+7,7% rispetto al 2011);
– 460,52 mld di import (+7,3%),
E il 2013?
Per ora pare che i dati siano ottimi, le esportazioni tengono bene anche se, a causa della riduzione dei prezzi all’export, il loro valore è diminuito!
– In ottobre 2013, il volume delle esportazioni di beni è stata dello 0,6% sull’anno prima, le importazioni -0,4%;
– Il valore delle merci esportate pari a € 37,9 miliardi di euro, vale a dire -2,1% di un anno prima. Quello dei beni importati è diminuito del 3,4 per cento a 33,7 miliardi di Euro, con un conseguente surplus commerciale di 4,2 miliardi di euro, con un incremento su ottobre 2012.
Dicembre 2013, secondo il classico grafico a RADAR del Central Bureau of Statistics (CBS) che evito accuratamente di mostrarvi tanto non aggiunge nulla a quanto vi sto dicendo, riporta un miglioramento dell’export dell’eurozona e in particolar modo della Germania, di conseguenza le esportazioni olandesi saranno leggermente favorite rispetto ai mesi precedenti.
I principali settori dell’export olandese sono (dati di massima):
– computer, prodotti di elettronica ed apparecchi elettromedicali e di misurazione (circa 75 mld di euro),
– prodotti chimici (circa 60 di euro),
– coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (circa 60 mld di euro),
– macchinari (circa 40 mld di euro) e
– prodotti alimentari (circa 40 mld di euro).
Invece, i settori principali dell’import sono:
– prodotti delle miniere e delle cave (circa 70mld di euro),
– computer, prodotti di elettronica ed apparecchi elettromedicali e di misurazione (circa 70 mld di euro),
– coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (circa 45 mld di euro),
– prodotti chimici (circa 40 mld di euro) e
– macchinari (circa 30 mld di euro).
Il settore che ha maggiormente contribuito alla creazione dell’avanzo olandese è stato quello dei prodotti chimici (con un surplus pari a circa 20 mld di euro), quello nel quale si è riscontrato il maggiore disavanzo commerciale per i Paesi Bassi è risultato quello dei prodotti delle miniere e delle cave (circa -45 mld.).
La disoccupazione è tra le più basse dell’UE:
– media europea 10,5% nel 2012;
– Olanda calcolata con il “metodo nazionale” (persone di età tra i 14 ed i 65 anni che cercano attivamente un lavoro di almeno 12 ore la settimana) = 6,4% nel 2012 e prevista all’8,5 per il 2013.
– Olanda calcolata con il “metodo internazionale” (età dai 15 ai 74 anni con disponibilità immediata ad iniziare a lavorare) 2012 =5,3%, luglio 2013 = 6,5%.
Anche in questo caso i ciclisti avrebbero di che divertirsi, guardate che bel picco tipo Alpe d’Huez si sono felicemente costruiti. Come mai mi chiedete? Semplice, sono una nazione in cui gli altipiani arrivano al massimo a 600 metri sul livello del mare!
Per quanto riguarda, infine, le finanze pubbliche, il Central Planning Bureau (CPB) stima che il deficit del 2013 sarà del 3,2% e quello del 2014 del 3,3%, mentre la Commissione indica un deficit del 3,6% per entrambi gli anni.
In realtà il dato sarà forse peggiore, a dimostrazione che nei paesi evoluti il moltiplicatore keynesiano funziona perfettamente, tanto in senso positivo, quanto in senso negativo.
Il debito è stimato dal Central Planning Bureau (CPB) al 75% per il 2013 e al 76,3% per il 2014, mentre la Commissione fa stime lievemente migliori (74,6 e 75,8).
Per ora, secondo Trading Economics, il valore è più basso ma quello che conta è il salto 2013 su 2012:
71,3% – 65,7% = 5,6%!
Visti i dati negativi del deficit pubblico, il Premier Mark Rutte parte in quarta in questo 2013 con azioni di fiscal retrenchment volte a stabilizzare l’economia contenendo il deficit e, al contempo, rilanciare la crescita:
– Febbraio 2013: il Ministro delle Finanze (oltre alla nazionalizzazione di SNS Reaal per 10 m.di di euro, quarto istituto bancario del Paese, ha riformato la deducibilità fiscale dei mutui favorendo l’indebitamento privato al posto di quello pubblico);
– Aprile 2013 ha riformato il mercato del lavoro prevedendo dal 2015:
o la buonuscita per licenziamento sarà pari ad un’annualità o a 75 mila euro (a seconda di quale dei due importi è più alto);
o la disoccupazione a carico dello stato si riduce da 38 a 24;
o il lavoratore a tempo determinato, dopo tre contratti, in 24 mesi (anzichè i 36 precedenti) e con interruzioni di non piu’ di 6 mesi, diventa a tempo indeterminato;
– Aprile 2013: per la crescita sono state previste misure per incentivare l’immobiliare.
Ad Agosto 2013 su “LaPresse.it” esce il seguente titolone:
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Olanda, Dijsselbloem: Austerità funziona, deficit sotto 3% nel 2014
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Già, ma quest’uomo altro non è che il Ministro delle Finanze olandese ed anche presidente dell’Eurogruppo, l’organismo che raccoglie i 17 responsabili delle Finanze dell’eurozona. Peccato però che la Banca centrale Olandese il giorno prima avesse riferito che il disavanzo pubblico si attesterà sopra il 3% nel 2013 e al 3,9% nel 2014!
E siccome l’Austerità per i biondi popoli nordici, chissà come mai, pare funzioni sempre, ecco che a settembre 2013, il disegno di legge finanziaria per il 2014 di quest’uomo
prevede una manovra tagli e tasse per 6 miliardi di euro, piccole modifiche nelle aliquote fiscali e piccoli aumenti nei contributi pagati dalle imprese.
Impossibile! Con queste misure Pigreco impedirà il miglioramento nei conti pubblici!
Eppure anche il Re d’Olanda (il monarca Willem-Alexander) a settembre, nel corso di un discorso indirizzato alle due Camere del Parlamento Olandese, afferma:
“Lo Stato sociale classico si trasformera’ lentamente in una societa’ di partecipazione”.
“Una soluzione veloce e indolore non esiste”, ha commentato poi Dijsselbloem, annunciando i suddetti tagli (6 miliardi) che colpiranno i budget dei singoli ministeri e le prestazioni sanitarie.
Le nuove prospettive per il 2014 rimangono comunque incerte. Per il Fondo monetario internazionale (FMI) l’economia olandese sarà al minimo di crescita della zona euro:+0,3%. Il Central Planning Bureau (CPB) prevede invece per il 2014 un tasso di crescita leggermente superiore: 0,5%.
Se così fosse, l’aritmetica del debito pubblico costringerebbe ad un continuo peggioramento del rapporto DEBITO/PIL (causa deficit pubblico superiore alla sommatoria di crescita e inflazione) sebbene non in maniera esplosiva. Il lieve peggioramento che comunque si genererà in conseguenza dell’austerity 2014, e di quella aggiuntiva che nel corso del 2014 saranno nuovamente costretti a fare, mi spinge a dire che se non interviene pesantemente la Germania, questa curiosa appendice alemanna rimarrà impantanata, come l’Italia, in un circolo vizioso di tagli e successive manovre recessive!
Un gran peccato, ho sempre ammirato i colori e la forza del calcio totale all’olandese ed ora invece eccomi qua a leggerne l’elogio funebre!
Maurizio Gustinicchi
Economia 5 Stelle
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