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Pakistan: la quinta nazione più popolosa al mondo senza elettricità perchè non si può più permettere GAS e CARBONE

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Photo by Syed Bilal Javaid on Unsplash

L’impennata dei prezzi del gas naturale liquefatto (LNG) e del carbone sui mercati internazionali ha costretto il Pakistan, la quinta nazione più popolosa del mondo, a dover tagliare la fornitura di elettricità alle famiglie e all’industria poiché il paese non può permettersi di acquistare i combustibili fossili sui mercati internazionali ai prezzi elevati attuali, il tutto in mezzo a una crisi economica e politica.

Il Pakistan, la cui popolazione è la quinta più grande al mondo dopo Cina, India, Stati Uniti e Indonesia, ha iniziato a sentire l’effetto dei prezzi elevati dell’energia già lo scorso autunno, quando stava lottando per procurarsi il gas naturale liquefatto importato per le sue centrali elettriche . Il Paese si è trovato ad essere il vado di terracotta in mezzo ai vasi di ferro che si contendevano il gas liquido a prezzi sempre più alti. Quindi i prezzi sono rimasti elevati anche in virtù della guerra in ucraina e ora il Pakistan inizia ad essere a corto di soldi per il gas.

La crisi energetica e la crisi politica con la destituzione la scorsa settimana di Imran Khan dalla carica di primo ministro del paese, che dispone di armi nucleari, si sono combinate per gettare nel caos il bilancio e le finanze dello stato pachistano.

Ora il Pakistan non può permettersi di acquistare più LNG e carbone, su cui fanno affidamento le sue centrali elettriche per generare elettricità, il tutto proprio nel mezzo di una crisi politica che ha visto la sfiducia al rpecedente premier Khan.

A metà della scorsa settimana, il 13 aprile, un totale di 7.140 megawatt (MW) di impianti di capacità sono stati chiusi per mancanza di carburante o guasti tecnici, ha twittato Miftah Ismail. Ismail è stato scelto per servire come ministro delle finanze dal nuovo primo ministro designato Shehbaz Sharif.

Secondo Bilal Kayani, vicesegretario generale del partito pakistano PMLN, le riserve valutarie presso la State Bank of Pakistan (SBP) ammontavano a soli 10,8 miliardi di dollari l’8 aprile, un giorno prima che Imran Khan fosse estromesso a causa del voto di sfiducia. Sono meno di 2 mesi di copertura all’importazione. Le riserve sono diminuite rapidamente di $ 5,4 miliardi in sole 5 settimane, ha affermato Kayani.

Evidentemente vi è stata una fuga dalla valuta del Pakistan, il che ha lasciato il paese con le riserve necessarie per andare avanti però solo un mese! Ecco la necessità di tagliare le forniture energetiche a famiglie e imprese. Tutto queste però manderà ancora più in crisi il paese. Un altro stato che si prepara a saltare, e neanche ancora ha sentito a pieno il boom dei prezzi alimentari.


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