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Energia

Paesi Bassi: approvato finanziamento per reattore nucleare sperimentale

I Paesi Bassi costruiranno un reattore nucleare per scopi di ricerca e medico, per la produzione di isotopi per radioterapia

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Venerdì i Paesi Bassi hanno ottenuto l’approvazione da parte dell’UE di 2 miliardi di euro (2,17 miliardi di dollari) di aiuti di Stato per la costruzione di un reattore nucleare destinato alla produzione di isotopi medici per la diagnosi e il trattamento del cancro.

“In base alla misura, l’aiuto assumerà la forma di prestiti e partecipazioni per un importo totale di circa 2 miliardi di euro a favore di una società di nuova costituzione (‘NewCo’) che costruirà e gestirà il reattore e il centro sanitario nucleare”, si legge in un comunicato della Commissione europea.

I Paesi Bassi hanno notificato alla Commissione europea la loro intenzione di sostenere il progetto PALLAS, che prevede la costruzione di un reattore e di un centro di salute nucleare.

Nell’ambito del progetto, il nuovo reattore sostituirà l’attuale reattore ad alto flusso, uno dei leader mondiali nella produzione di isotopi medici, in funzione dal 1961. Secondo la dichiarazione, il nuovo reattore dovrebbe entrare in funzione all’inizio del 2030.

“Il centro sanitario nucleare trasformerà gli isotopi medici prodotti dal reattore in sostanze radiochimiche, che saranno poi ulteriormente trasformate in radiofarmaci che potranno essere somministrati ai pazienti per la diagnosi e il trattamento di diverse malattie, tra cui il cancro”, ha aggiunto.

Il reattore e il centro sanitario nucleare saranno utilizzati anche per condurre attività di ricerca, sviluppo e innovazione nel campo della medicina nucleare e della tecnologia dell’energia nucleare.

Il problema degli aiuti di stato che mette in ginocchio l’Europa

La vicenda, per quanto con un finale positivo, meette in evidenza il problema che tutta l’Europa corre: non si può finanziare un impianto, anche scientifico, anche necessario,  senza l’approvazione della Commissione, perché questo rischia di essre un aiuto di Stato. Mentre tutto il mondo al di fori della UE non si pone problemi nel finanziare la tecnologia o la ricerca, nella UE una burocrazia soffocante rende molto complesso questo tipo di investimento.

Quando è stato scritto il TFUE si è pensato solo alla concorrenza interna, come se la UE fosse un pianeta a se, e questo è stato un errore clamoroso. Gli altri paesi se ne infischiano delle procedure contro la turbativa della concorrenza e operano come meglio ritengono per il proprio sviluppo interno.


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