Attualità
PACCHI COVID: IL MONDO OCCIDENTALE INVASO DA PORCHERIA NON A NORMA. Ringraziamo le
Nell’emergenza COVID-19 i paesi occidentali sono corsi ad accaparrarsi quello che si trovava come DPI, Dispositivi di protezione individuali, cioè tute, mascherine, occhiali protettivi, guanti etc. Questo perchè, seguendo le migliori pratiche iperliberiste, le produzioni di tutti questi beni “A basso valore aggiunto” erano state trasferite in paesi in via di sviluppo o in Cina, ma così facendo ne hanno perso il controllo quantitativo, per cui prendono quello che c’è, quando c’è, sia qualitativo, portandosi a casa tanto letame.
Sono esagerazioni? In Italia la ditta delle Pivetti si è comprata un bel carico di maschere non certificate, prendendo un bel pacco di cui ne ha parlato anche la TV, ma all’estero è andata anche peggio, molto peggio:
- negli USA due diverse indagini tenute da istituti universitari, fra cui il MIT, hanno attestato che gran parte delle mascherine importate dalla Cina sono lontane dal’avere degli standard di qualità minime. Il National Institute for Occupational Safety and Health ha scoperto che il 60% delle mascherine spedite da Pechino facevano passare molte più particelle di quanto previsto dagli standard americani. Per la precisione quelle marchiate “N95”, standard americano, filtravano solo il 35% delle particelle, mentre quelle KN95, standard cinese in teoria uguale al N95 USA, filtravano solo il 15% delle particelle. Il MIT in una sua indagine ha scoperto che di 40 maschere marchiate KN95 solo un terzo forniva prestazioni regolari;
- nel Regno Unito 400 mila tute chirurgiche di protezione ordinate in fretta e furia in Turchia e portate dalla RAF per essere distribuite nei vari ospedali sono state rimandate indietro perchè non all’altezza degli standard richiesti. Quindi gli ospedali sono rimasti senza tute.
Questi sono i risultati del rivolgersi “AL MERCATO”, soprattutto quelle delle pulci, nei momenti di emergenza: si prendono un bel po’ di pacchi e non si ottengono i prodotti necessari o si mettono a rischio le vite del personale medico e dei cittadini. La “Produzione strategica” non è solo quella dell’alta tecnologia o dell’energia, bisogna allargarne il concetto, altrimenti domani saremo anche noi vittima dei “Pacchi”.
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