Attualità
PA Italiana: L’agonia di una Repubblica
Partiamo da questi due documenti perché racchiudono gran parte dei problemi ed anche delle false soluzioni e disastrose risposte date ed in corso.
Nel nostro paese lo stipendio di un docente delle scuole elementari, incluse le indennità e le spese accessorie, è di 24.849 euro contro i 37.400 (in media) degli inglesi. Idem per gli insegnanti delle superiori: 28.547 euro, contro i 41.930 euro dei britannici. In compenso, nei ministeri, un nostro capo di gabinetto guadagna 275.000 euro l’anno contro i 192.000 del collega inglese, una differenza del 43%.
Partiamo dal primo si nota che in Italia gli insegnanti (ma in generali buona parte pubblici dipendenti) sono poco pagati rispetto a quelli europei mentre i dirigenti lo sono molto di più dei loro pari grado. Tenendo presente che gli orari di lavoro dellal PA sono in quasi tuti i settori simili a quelli stranieri cerchiamo il cuore del probelma dell’inefficienza globale della PA osservate questo grafico .
Si nota subito che non è nemmeno vero che le regioni che hanno più dipendenti nella PA hanno più efficienza e servizi migliori.
Si potrebbe fare una disquisizione di lungo respiro sul fatto che il modello originale non certo efficiente che lo stato unitario adottò fu quello borbonico , ci si applicarono con acutezza ed ironia meridionalisti come Gaetano Salvemini, ma qua voglio limitarmi cause più recenti ed ai paradossi che i cosiddetti rimedi han generato La prima è sicuramente da individuare nei meccanismi clientelari della Prima Repubblica laddove non si dava un lavoro, ma un posto di lavoro pesabile in termini di voti elettorali. Ciò portò ad una logica enorme sperequazione nella distribuzione dei posti pubblici ben rappresenta dal secondo grafico. Laddove un posto pubblico valeva 300 voti ci fu abbondanza di offerte e dove valeva 30 no, e questo non c’entrava niente con la necessità di far funzionare un servizio, che esso fosse la regione la scuola, le ferrovie, un comune o un servizio sanitario. Quando si cominciò a dire che bisogna risparmiare e rendere efficienti i servizi su cosa si puntò sul controllo burocratico dall’alto per via gerarchica. Ciò porto a due macroeffetti
Il primo fu il sostanzioso aumento degli stipendi dei dirigenti della PA italiana, il secondo fu la tendenza a diminuire gli spazi di libertà professionale all’interno della PA. Più un lavoro è standardizzato e burocratizzato più almeno è controllabile almeno sul piano della forma. Il discorso della qualità professionale che in molti settori è fondamentale fu sacrificato ed è proprio la qualità del servizio che tende a scomparire
Questo fenomeno si vede in molti settori: nella pubblica istruzione le tendenza da almeno 20 anni è a fare dell’insegnamento un lavoro basato sempre più su meccanismo che fanno assomigliare l’insegnante all’istruttore che non al docente professionista preparato di antica memoria. Non è per malvagità è che semplicemente così si povrebbero controllare i risultati in modo più oggettivo e meccanico. In fondo la filosofia non è diversa di quella che sta inspirando Il competentissimo ministro della Sanità nei suoi risparmi. Se controlliamo le prescrizioni dei medici ne facciamo meno e risparmiamo.
Diciamo allora che i medici devono prescrivere solo i casi gravi, se no devono risponderne. E’ un po’ la filosofia pedagogica nella scuola degli Ajatollà del successo formativo se ci sono troppi studenti respinti il professore deve risponderne. Probabilmente si otterrà stesso risultato i medici non prescriveranno esami anche necessari come i professori spesso promuovono ( basta vedere i ridicoli risultati dell’ormai inutile esame di stato) anche chi non è in grado di frequentare l’anno successivo, l’università o di inserirsi ( senza raccomandazioni) nel mondo del lavoro. (non ho mai visto un docente avere grane perché promuove troppo anche se non insegna nulla)
Per la Sanità in fondo bastava imitare le regioni con il più alto tasso di resa qualitativa e di economicità, ma la cosa avrebbe intaccato i meccanismi clientelari della casta per cui alla fine si va sempre su un’imposizione burocratica di tagli lineari che abbiamo visto in altri settori.
Un altro esempio del genere è quello delle ferrovie i cui tagli nel passato hanno spesso riguardato settore della manutenzioni, a volte in diversi dipartimenti del Nord sottorganico… non stupiamoci poi che i treni si fermano.
Se vogliamo poi un esempio di politiche del personale folli in campo culturale prendiamo Pompei; dagli anni 60 in realtà i dipendenti non sono diminuiti, il problema è che son diminuiti gli artigiani e gli operai che facevano manutenzione a favore del lavoro impiegatizio.
Il punto è che controllare la qualità di molti lavori è difficile e non è nemmeno redditizio politicamente, ci sarebbe bisogno di selezionare dirigenti competenti, meccanismi interni di autocontrollo, entrare con serietà nelle logiche interne del servizio per sapere dove tagliare e dove rafforzare.
Davanti ad una problematica complessa viene alla fine sacrificato il concetto di qualità del servizio a vantaggio di un risultato quantitativamente e burocraticamente controllabile dal dirigente (la filosofia della Buona Scuola) e vendibile nell’immediato ad un’opinione pubblica . Naturalmente Il dirigente deve godere di una posizione stipendiale enormemente ed anormalmente superiore a quelli dei propri dipendenti(per assicurarsi la sua collaborazione) i quali invece deve ricondurre alle logiche di obbidienza volute dall’alto. Che queste logiche corrispondano all’interesse del cittadino è naturalmente ovvio: basta guardarsi attorno per capirlo abbiamo una PA che è un esempio di efficienza!(lo è a tal punto che poi la conclusione diventa: affidiamo tutto ai privati)
Per aver una PA efficiente occorre prima di tutto avere chiarezza sugli obiettivi che ogni istituzione deve avere, escludendo quelli di fabbrica di consenso sociale e del clientelismo. Un giustizia funzionale emette sentenze equilibrate in tempi ragionevoli. Una scuola funzionale ha come compito quello di dare una buona formazione professionale e culturale, un ufficio funzionale svolge pratiche in modo preciso e veloce, una sanità funzionale quella di curare in modo appropriato il numero maggiore possibile di cittadini con un costo ragionavole, un esercito funzionale difende in confini e non si trasforma in un servizio traghetti per clandestini ct ect. Forse far questo occorrebbe uno stato serio e per questo non credo che si risolverà niente senza un ricambio radicale a livello personale e strutturale della Repubblica Italiana. I ciarlatani per definizione non promuovono riforme efficienti si limitano a far credere ai creduloni che le stanno facendo
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