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Oro: la banca centrale cinese ne sta accumulando riserve notevoli

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Con un’incessante attività di acquisto, la Cina ha continuato a espandere le proprie riserve auree per il settimo mese consecutivo, rafforzando la sostenuta domanda globale di metallo prezioso da parte delle banche centrali.

Secondo i dati forniti mercoledì dalla People’s Bank of China, a maggio le riserve auree della nazione hanno registrato un aumento di circa 16 tonnellate.
Questo aumento porta le scorte totali a circa 2.092 tonnellate, dopo un’aggiunta di 144 tonnellate da novembre al mese precedente.

Sulla scia dell’escalation dell’incertezza geopolitica e della persistente inflazione globale, lo scorso anno le banche centrali di tutto il mondo hanno stabilito un record di acquisti di oro. Nonostante il primo trimestre di quest’anno abbia registrato un calo significativo, secondo il World Gold Council, gli analisti di mercato si aspettano che la forte tendenza all’acquisto persista.

Un recente sondaggio del Consiglio ha rivelato che circa un quarto delle banche centrali mondiali prevede di rafforzare le proprie disponibilità nel corso del prossimo anno. Ciò avviene in un contesto di crescente scetticismo sul ruolo futuro del dollaro USA e quindi con la necessità di avere qualche alternativa da porre nelle riserve.

Ruth Crowell, amministratore delegato della London Bullion Market Association, in un’intervista rilasciata a Bloomberg TV, ha previsto che questa robusta domanda da parte delle banche centrali continuerà nel corso dell’anno.

L’anno scorso gli acquisti collettivi delle banche centrali hanno rappresentato quasi un quarto della domanda globale di oro.
Questo continuo approvvigionamento dovrebbe sostenere i prezzi dell’oro, che a maggio hanno toccato i massimi storici. Nel primo trimestre dell’anno, solo Singapore ha superato la Cina in termini di acquisti di oro.

L’intensificazione degli acquisti di oro da parte della Cina, iniziata a novembre, è la prima dopo un rally di 10 mesi conclusosi a settembre 2019. Il precedente afflusso significativo si è concluso alla fine del 2016 (anche se molti mettono in dubbio i dati ufficiali, che suggeriscono che le disponibilità auree della Cina sono notevolmente più grandi).

Nel frattempo, la People’s Bank of China ha riportato una diminuzione delle riserve valutarie del Paese a fine maggio, che sono passate da 3,20 a 3,18 trilioni di dollari rispetto al mese precedente.


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