Attualità
ORMAI 13400 MILIARDI DI TITOLI A RENDIMENTO NEGATIVO, E LE BANCHE INIZIANO A TASSARE IL RISPARMIO
Ormai si sta battendo ogni record. Secondo il Financial Times la scorsa settimana il volume mondiale dei titoli a rendimento negativo ha raggiunto l’incredibile cifra di 13400 miliardi di dollari, il tutto nonostante sia ancora presente una flebile, ma continua, crescita mondiale.
Ormai l’unico paese avanzato dove tutti i titoli hanno dei rendimenti positivi sono gli USA, mentre per avere dei rendimenti decenti bisogna andare sui junk bond ad alto rischio , la cui domanda è infatti in crescita.
Ecco come si presentano i rendimenti medi sui titoli di stato secondo Bloomberg.
Oltre che sui junk bonds USA questo denaro va a cadere anche sui titoli dei paesi emergenti , che hanno visto un flusso finanziario come non si vedeva da tempo.
Inoltre il denaro si è anche riversato sul mercato azionario, dandogli un’ulteriore spinta e permettendo all’indice globale FTSE all world di crescere, dal gennaio, del 5,3%, nonostante i disastri del trimestre.
Naturalmente tutti emettono bond, visti i tassi bassissimi….
Ora i fatti salienti sono due :
a) in teoria, con tassi così bassi, dovremmo passare a politiche fiscali espansive e quindi ad una ripartenza inflazionistica, ma sinora questo non è accaduto;
b) si sostituiscono gli investimenti a basso rischio con investimenti a rischio elevato (azioni e junk bond) , ma che ora hanno anch’essi rendimenti relativamente bassi. Di solito da queste distorsioni nascono le bolle….
I tassi di interesse negativi , figli della QE, stanno comunque arrivando anche in casa della gente comune, soprattutto dei tedeschi. Ora anche le casse di risparmio locali, come quella di Gmund am Tegernsee, paesotto di 5700 abitanti , iniziano a caricare un tasso di interesse negativo sui depositi, solitamente dello 0,4% per le cifre superiori ai 100 mila euro depositati. Già alcune banche di maggiori dimensioni hanno seguito questa linea , in teoria non voluta dalla BCE che, nell’utilizzare i tassi negativi, non si aspettava passassero alla gente. Invece le avide Raiffeisen tedesche non ci stanno pensando più di tanto prima di tassare i parsimoniosi clienti. tutto questo non potrà che peggiorare, non migliorare, le prospettive di crescita economica.
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