Economia
OPEC+ taglia le previsioni della domanda di Petrolio globale
L’Opec+ riduce le previsioni di crescita della domanda di petrolio ed economica nel 2025, in vista di un rallentamento economico sempre più probabile.

L’OPEC ha rivisto le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio per il 2025, citando l’escalation delle tensioni commerciali e indicatori economici più deboli del previsto. Il cartello ora prevede un aumento della domanda di 1,3 milioni di barili al giorno (bpd) per il 2025, in calo di 150.000 bpd rispetto alla sua precedente proiezione. Analogamente, la previsione per il 2026 è stata rivista al ribasso a 1,28 milioni di bpd.
L’ultimo rapporto dell’OPEC evidenzia che la guerra dei dazi di Trump ha frenato l’attività economica, portando a una previsione più cauta sul consumo di petrolio. L’organizzazione ha anche rivisto le previsioni di crescita economica globale, prevedendo ora un’espansione del 3% per il 2025, in calo rispetto alla stima precedente del 3,1%.
La scorsa settimana, otto paesi dell’OPEC+ hanno annunciato che avrebbero gradualmente eliminato i tagli volontari alla produzione di petrolio aumentando la produzione di 411.000 barili al giorno a maggio, equivalenti a tre incrementi mensili. In altre parole, i sauditi stanno segnalando che potrebbero essere disposti a rinunciare al loro ruolo di lunga data di produttore swing dell’OPEC nel tentativo di assumere una posizione più dura nei confronti dei paesi che continuano a violare il patto di produzione, in particolare Kazakistan, Emirati Arabi Uniti e Iraq.
Le previsioni riviste hanno avuto un impatto anche sui prezzi del petrolio, con il greggio Brent scambiato a circa 66 dollari al barile, influenzato sia dalle prospettive della domanda che dalle recenti esenzioni tariffarie. Gli analisti suggeriscono che le continue controversie commerciali potrebbero influenzare ulteriormente le dinamiche di mercato e la fiducia degli investitori.
Lunedì 14 aprile, alle 11:44, il greggio Brent era ancora scambiato sotto i 65 dollari al barile, con l’unica buona notizia che era stabile invece che in calo, con un leggero aumento dello 0,05%. Il greggio di riferimento statunitense, il West Texas Intermediate (WTI), era in calo dello 0,24% a 61,35 dollari.
Per i trader, ora tutti gli occhi saranno puntati sul rapporto mensile sul mercato petrolifero dell’Agenzia internazionale per l’energia (AIE), la cui pubblicazione è prevista per martedì.
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