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Adolf, ovvero: ogni bravo cittadino rispettoso delle regole è munito di GreenPass

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Chiunque ha diritto ad una seconda possibilità se capisce i propri sbagli e se ne ravvede. Trovo quindi giusto che Adolf, ora divenuto cittadino responsabile ed avveduto, abbia ricevuto il suo doveroso GreenPass. Innanzitutto perchè il primo progetto del geniale cartellino in fondo era suo. Quindi GrennPass ad honorem, come minimo. E poi, diciamolo, è sempre stato una persona molto socievole e il non poter più andare al ristorante insieme ai suoi gerarchi stava diventando per lui un’eventualità davvero deprimente. E sapete come fa quando si deprime. Invade uno stato confinante. Ma niente, anche per quello ci vuole il GreenPass. E quindi ha deciso che sì, quel che è giusto è giusto, e se ne è fatto fare uno. Anzi due, con due date di nascita differenti, una nel 1900 e l’altra nel 1930, perchè anche i dittatori hanno le loro vanità e a volte si scalano qualche annetto. Dato che in farmacia c’era una fila fottuta e lui non ha mai avuto molta pazienza, ha precettato il primo nipotino che passava dal suo nuovo rifugio e gli ha detto: “Cracca le chiavi che permettono la generazione del green pass europeo, bello de zio, che poi te regalo la Corsica, o la Sardegna, quella che preferisci insomma”. Il nipotino ci ha messo ben 12 minuti a farlo, ma alla fine ha impestato il web  di programmi in grado di fornire certificati farlocchi, ma che alla lettura del QR code risultano validissimi. Compresi quelli de zio, ovviamente. Ora Adolf è contento, sta fuori a cena. Ma nel suo sguardo già si scorge la nuova idea che gli sta balenando per le inesauste sinapsi: “E se a sti stronzi craccassi i conti correnti? Tanto manco usano più il contante…Quanti ne son rimasti vivi dopo la terza dose?”

Ma si sa, è sempre un po’ eccessivo il ragazzone greenpassato. Soprattutto dopo la peperonata con le cozze.

https://www.nicolaporro.it/il-mistero-del-green-pass-di-hitler/


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