Attualità
Oggi NON è un buon giorno per la Cina
Oggi non è un buon giorno per Pechino. La Borsa ha chiuso ai minimi di fine giugno, 3.507. annullando tutti gli sforzi fatti sinora dal governo per sostenerla
Chiusura di ieri
Andamento dell’ultimo anno
Ringraziamo Bloomberg per i grafici.
Ora con metà della capitalizzazione di borsa in mano allo stato, questo può sembrare curioso, ma il calo del flottante accentua le minime variazioni nei titoli.
Ora le cattive notizie non finiscono qui. I dati previsionali sull’andamento della manifattura sono negativi. L’indice flash PMI Caixin Markit ha dato indicazioni di forte rallentamento nella produzione e di aumento delle scorte .
L’indice PMI è caduto a 47,1 da 47,8 del mese precedente, e molto inferiore rispetto al 47,7 previsto. Ricordiamo che sotto il 50 l’indice PMI già mostra la tendenza al rallentamento del sistema economico. Insomma se la borsa piange, l’economia reale non ride.
Tutto questo no può che avere conseguenze sul cambio , per quanto questo sia controllato dalle autorità centrali.
Secondo Barclay’s lo Yuan potrebbe presto svalutare di un altro 10% rispetto al dollaro. La ragione di questa svalutazione, come della precedente, anche se pochi lo hanno capito, è quella di fermare la fuga dei capitali interni, rendendo questa operazione molto più costosa. Quindi potremmo avere un rapporto Yuan / dollaro che si viene ad abbassare , da 0,154 dollari per yuan, a 0,14 dollari per yuan. Quello che viene sottovalutato da molti è la doppia funzione di questa mossa: da un lato recupero competitività sia verso gli avversari più moderni (Corea e Taiwan) sia verso quelli in via di sviluppo (Vietnam e Tailandia), dall’altro rendo molto più costoso per i ricchi cinesi esportare i capitali. Nella speranza che , prima o poi, tornino ad investire internamente.
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