Esteri
Nuovi guai per Sanchez in Spagna, si dimette il numero 3 del PSOE per corruzione

Non c’è proprio pace per uno degli ultimi governo socialisti rimasti in Europa, quello di Pedro Sanchez in Spagna. Nuove pensanti accuse di corruzione sono costate le dimissioni da ogni incarico al potente numero 3 del partito socialista spagnolo, Santos Cerdan. Accuse che imbarazzano il premier e mettono in discussione un governo, che già lacerato da pesanti divisioni al suo interno. Il premier spagnolo, ver icona dei partiti socialisti di mezza Europa, e spesso additato ad esempio di buona politica dalla segretaria del Pd Elly Schlein, si difende accusando in maniera pilatesca Cerdan e allontanando da se e dal governo, qualsiasi ombra. Qualcuno ha ricordato l’atteggiamento di Bettino Craxi, il segretario del partito socialisti italiano, quando fu arrestato per tangenti Mario Chiesa, definito 2un mariuolo” che diede l’avvio allo scandalo di tangentopoli. «Sono qui per dare spiegazioni sul caso giudiziario che coinvolge l’ex ministro José Luis Abalos e il segretario di organizzazione del Psoe, Santos Cerdan. Anzitutto per chiedere scusa alla cittadinanza e ai militanti e simpatizzanti del Psoe». Sono le parole del premier spagnolo, nel corso di una conferenza stampa dopo le dimissioni del numero 3 del Partito Socialista Operaio Spagnolo e la sua rinuncia al seggio di deputato.
Il tutto a seguito della diffusione di un rapporto dell’Unità operativa della Guardia Civile in cui si segnala che Cerdan avrebbe gestito tangenti per oltre 600 mila euro nell’aggiudicazione di appalti pubblici, assieme all’ex ministro socialista dei trasporti, José Luis Abalos, e il suo ex consigliere, Koldo Garcia. Cerdan, che era stato nominato segretario di organizzazione dei socialisti proprio dopo la cessazione del mandato di Abalos, per il suo coinvolgimento nell’inchiesta di corruzione. Oltre all’arricchimento individuale dei protagonisti, il rapporto dell’UCO sottolinea l’esistenza di un sistema di finanziamento del Partito Socialista e il coinvolgimento del partito nella distribuzione degli appalti. Ad aver creato particolare scandalo, è stata la diffusione, oggi, di alcune intercettazioni telefoniche in cui Cerdan e altri sembrano parlare di tangenti da centinaia di migliaia di euro. Un giudice della Corte Suprema aveva infatti aperto un’indagine, che ipotizzava nei confronti di Cerdan i reati di corruzione e associazione per delinquere.
“Un altro aspetto rilevante di questi messaggi è il fatto che escludere queste aziende non fosse conveniente per l'”industria zootecnica” o che quest’ultima fosse responsabile dell’esclusione delle aziende”, afferma il rapporto. “Questo fatto”, spiegano i ricercatori, “è di particolare interesse poiché il termine “industria zootecnica” era usato comunemente per riferirsi ai partiti politici, e in questo caso, al PSOE”. Ciò è evidente dai messaggi scambiati tra Koldo García e l’imprenditore José Ruz Martínez, in uno dei quali chiedeva all’ex consigliere di José Luis Ábalos “quale industria zootecnica” fosse un consiglio comunale con cui desiderava fare affari.
Nel messaggio evidenziato dall’UCO, l’imprenditore chiede all’allora consigliere dei Trasporti di incontrare direttamente il Segretario Organizzativo del PSOE, Santos Cerdán. Lo fa perché teme che sia il partito stesso a decidere di escludere alcune aziende dalle gare d’appalto. “Il motivo per cui si voleva parlare con l’allora Segretario dell’Organizzazione del PSOE era che avevano ‘vittime innocenti’ e ‘persone escluse'”, si legge nel rapporto, riferendosi alle espressioni usate dall’imprenditore. L’UCO trova inoltre “interessante” il fatto che “il PSOE avrebbe potuto rendere pubblica questa esclusione di alcune aziende del settore edile”.
Il rapporto dell’Unità Operativa Centrale (UCO) della Guardia Civil, pubblicato oggi, include una conversazione tra Cerdán e Koldo García, in cui il primo lo informava di aver ricevuto una chiamata da Pedro Sánchez che gli negava un incarico presso Indra “perché è una società quotata in borsa”.
Lo scambio di messaggi, datato novembre 2018 e incluso nel rapporto di 490 pagine redatto dal corpo d’élite delle Forze Armate su richiesta del giudice della Corte Suprema Leopoldo Puente, inizia con una denuncia di Cerdán a García per essere stato ignorato da José Luis Ábalos, allora Ministro dei Trasporti e Segretario di Organizzazione del PSOE.
“Ma se nascondi sempre la faccia a qualcuno che non legge i messaggi di WhatsApp o non risponde alla sua copertura durante la partita, pensi che ne valga la pena?” scrive Cerdán, aggiungendo di aver inviato “un messaggio a Pedro” e che “se non mi ascolta, resteranno qui e si lasceranno mangiare tutto”. I messaggi dimostrerebbero quindi anche un coinvolgimento indiretto del premier spagnolo, che invece ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nello scandalo. Il rapporto getterebbe poi pesanti ombre anche sul percorso di primarie del partito socialista che hanno nominato segretario Sanchez. Il partito popolare spagnolo si è detto scandalizzato dalle giustificazioni del premier e ha subito chiesto elezioni anticipate. Ma la debolissima maggioranza di governo, ha negato questo ipotesi, chiedendo semplicemente ulteriori spiegazioni a Sanchez sullo scandalo. Ma sono ormai pochi in Spagna che pensano che la legislatura arriverà a sua naturale scadenza nel 2027. E nuove elezioni porterebbero sicuramente, sulla base dei sondaggi, il centro destra al governo, eliminando cosi uno degli utlimi governo socialisti rimasti in Europa.
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