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Analisi e studi

“Nulla sarà più come prima” (poesia di G. Palma nella giornata mondiale della poesia)

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Nella giornata mondiale della poesia, in piena emergenza epidemiologia, l’ho scritta chiudendo gli occhi:

Nulla sarà più come prima

Ti alzi al mattino e credi d’aver fatto
un brutto sogno. Un incubo che dici:
“adesso mi riprendo”. Poi t’accorgi
che è tutto vero, e che ci vuole
tempo, ogni giorno ce ne vuole
sempre di più. E nulla sarà più
come prima. Non eravamo pronti,
come in tutte le devastazioni
della vita. I giorni non saranno
più tutti uguali, come le estati, che
non avranno più lo stesso sapore.
Eravamo la prima generazione
a non aver conosciuto la guerra,
o la peste. Ma solo la libertà.
Ora nulla sarà più come prima.
Quei carri armati che portano via
i cadaveri di questa nuova peste,
sembrano monatti gentili,
e ti si strozza la gola al pensiero
di finire cremato, sapendo che
neppure l’occhio d’una figlia o
d’una madre ti vedranno per
l’ultima volta. Per l’ultimo saluto.
Conserveremo tutto, saremo
accorti come i nostri nonni
e perderemo la frivolezza che
avevamo. I timbri delle nostre voci
si faranno gravi. E gli occhi si
spegneranno. Per sempre.

[Giuseppe Palma]

 

 


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