Seguici su

Economia

Nonostante le sanzioni, la russa Lukoil registra utili in crescita, nonostante gli attacchi ucraini

Il colosso privato del petrolio russo vede utili in crescita nel primo semestre 2024, nonostante le sanzioni occidentali al progetto GNL Artic 2 e gli attacchi alle raffinerei condotti dai droni ucraini

Pubblicato

il

Logo della Lukoil

Lukoil ha registrato un utile netto di 6,4 miliardi di dollari (590,2 miliardi di rubli russi) per la prima metà del 2024, in crescita del 4,6% rispetto all’anno precedente, grazie all’aumento dei volumi di vendita, ha dichiarato giovedì il secondo produttore di petrolio russo.

L’utile netto della Lukoil ha battuto le stime medie degli analisti in un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa russa Interfax. I ricavi delle vendite sono aumentati del 20% a 47,3 miliardi di dollari (4,333 trilioni di rubli) grazie all’aumento dei prezzi e delle vendite.

Anche l’utile operativo e l’utile ante imposte di Lukoil sono aumentati nella prima metà dell’anno.

Nonostante i risultati più elevati, quest’anno Lukoil ha registrato battute d’arresto sia nel settore produzione sia raffinazione. L’azienda ha dovuto ridurre la produzione a causa dell’accordo OPEC+ di cui la Russia fa parte.

Lukoil ha anche dovuto effettuare riparazioni di emergenza alle raffinerie in seguito all’intensificarsi degli attacchi dei droni ucraini alle strutture di lavorazione del petrolio e ai depositi russi.

A gennaio, la raffineria NORSI di Lukoil a Nizhny Novgorod ha dovuto sospendere le operazioni a causa di guasti tecnici. La NORSI, che ha la capacità di lavorare circa 340.000 barili al giorno (bpd) di greggio, è una delle più grandi raffinerie russe. A marzo, la stessa raffineria nella Russia occidentale ha preso fuoco a seguito di attacchi da parte di droni ucraini alle strutture russe di raffinazione e carburante.

Poiché tutte le principali raffinerie russe utilizzano almeno in parte la tecnologia occidentale, potrebbero avere difficoltà a riparare le attrezzature e le unità che si sono rotte o sono state danneggiate dagli attacchi dei droni ucraini. Questi attacchi hanno messo fuori uso circa il 14% della capacità di raffinazione della Russia alla fine di marzo.

Poi, all’inizio di giugno, è scoppiato un incendio in una raffineria gestita da Lukoil nella Repubblica di Komi settentrionale, che ha provocato due vittime.

“Secondo i dati rivisti, è stato stabilito che l’incendio si è verificato durante lavori tecnici di routine da parte di una società appaltatrice”, ha dichiarato all’epoca il Ministero russo per le emergenze.

Nonostante questo la società è riuscita a mantenere attive le proprie raffinerie e a risolvere in un tempo breve i danni dagli attacchi ucraini. Più complesso invece sarà risolvere gli intoppi nell’impianto di GNL Artic 2, duramente colpito dalle sanzioni USA, ma che comunque si sta preparando a entrare in produzione.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento