Economia
Nigeria, maxi-frode da 7,2 miliardi: in manette ex-capi del petrolio di Stato
Svolta nella lotta alla corruzione in Nigeria. Arrestati ex-dirigenti della compagnia petrolifera di stato NNPC per una frode da $7,2 miliardi. Un’azione chiave nella campagna del governo per rilanciare la produzione e l’export del paese.

La Commissione per i Crimini Economici e Finanziari (EFCC) della Nigeria ha sferrato un colpo durissimo alla corruzione nel settore petrolifero, arrestando due ex alti funzionari, tra cui l’ex Direttore Finanziario (CFO) della compagnia energetica statale NNPC. Le accuse sono gravissime: frode, corruzione e abuso d’ufficio per un valore stimato di $7,2 miliardi di dollari.
Questo spettacolare sviluppo non è un evento isolato, ma rappresenta un pilastro fondamentale della campagna governativa guidata dal Presidente Bola Tinubu. L’obiettivo dichiarato è sradicare la corruzione endemica, fermare i massicci furti di greggio e rilanciare la produzione e l’export, elementi vitali per la stabilità e la crescita dell’economia nazionale.
Un’Operazione Contro la Corruzione Sistemica
Le autorità finanziarie hanno confermato l’arresto di Umar Ajiya Isa, ex CFO della NNPC, e di Jimoh Olasunkanmi, ex amministratore delegato della raffineria di Warri. Secondo una dichiarazione della commissione, riportata da Bloomberg, altri tre funzionari sono attualmente sotto inchiesta.
I due ex dirigenti sono indagati per un presunto sistema di corruzione, appropriazione indebita, abuso d’ufficio e tangenti ricevute da appaltatori. In particolare, come riporta il quotidiano nigeriano Premium Times, l’arresto di Isa è legato a una presunta frode relativa ai fondi destinati all’ammodernamento e alla riabilitazione delle vecchie raffinerie statali di Kaduna, Warri e Port Harcourt.
Il Paradosso delle Raffinerie Fantasma
Qui emerge il cuore del dramma: nonostante stanziamenti annuali di ingenti fondi pubblici per la manutenzione, le raffinerie nigeriane non producono carburante da anni e solo alcune sono state recentemente riavviate. . Questo paradosso ha alimentato per lungo tempo il sospetto di una cattiva gestione e di una corruzione dilagante, che gli arresti di oggi sembrano confermare. La campagna del governo mira proprio a spezzare questo circolo vizioso che drena risorse statali senza generare alcun beneficio per il Paese.
La Strategia del Governo: Più Produzione e Tolleranza Zero
Il giro di vite sulla corruzione è direttamente collegato alla difficoltà cronica della Nigeria, il principale produttore di petrolio africano, di raggiungere le quote di produzione stabilite dall’OPEC+. Furti di greggio su scala industriale, sabotaggi alle pipeline e la mancanza di nuovi investimenti hanno paralizzato il settore.
L’amministrazione Tinubu ha quindi adottato una linea di tolleranza zero. Negli ultimi mesi, le autorità hanno intensificato i controlli contro i furti e, il mese scorso, il governo ha esortato le compagnie petrolifere operanti nel Paese a collaborare per incrementare la produzione. L’aumento dell’output e dell’export è visto come una necessità non più rimandabile per finanziare lo Stato.
Il Contrasto con il Nuovo Gigante: La Raffineria Dangote
Mentre il vecchio sistema statale viene scosso dalle fondamenta, un nuovo attore privato emerge come simbolo di speranza. La raffineria privata Dangote, il più grande impianto di lavorazione del greggio d’Africa, sta aumentando la sua produzione di carburanti. In una mossa significativa, si appresta a spedire il suo primo carico di benzina al di fuori della regione africana, con una nave diretta verso l’Asia.
Questo impianto, che ha iniziato le operazioni l’anno scorso, rappresenta un modello di efficienza e potenziale che contrasta nettamente con la paralisi delle raffinerie statali, evidenziando ulteriormente l’urgenza e l’importanza della campagna di pulizia voluta dal governo.
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