Economia
Niger: la Giunta militare espelle Funzionari cinesi del settore petrolifero
Il Niger espelle tre dirigenti cinesi per maltrattamento verso i lavoratori. Non è il primo caso di abusi di dirigenti cinesi in Africa

La giunta del Niger ha ordinato a tre funzionari cinesi che lavorano nel settore petrolifero di lasciare il Paese, hanno dichiarato venerdì a Reuters due fonti a conoscenza della decisione, nell’ultima mossa dei governi militari regionali per affermare un maggiore controllo sulle risorse.
La richiesta di partenza dei direttori nigerini della China National Petroleum Corporation (CNPC), della West African Oil Pipeline Company (WAPCo) e della raffineria in joint venture SORAZ è stata comunicata mercoledì, hanno detto le fonti.
Ai funzionari cinesi sono state concesse 48 ore per andarsene e una fonte vicina al governo ha detto venerdì che erano fuori dal Paese. Il minimo indispensabile per fare le valigie e partire, a segnalare che è stato un contrasto molto duro con i rappresentanti di Pechino nel settore.
L’altra fonte, vicina alle aziende colpite, ha detto che ai direttori è stato chiesto di andarsene a causa di controversie sulla retribuzione del personale locale e sul ritmo di lavoro dei progetti.
La scorsa settimana, inoltre, il ministero del Turismo del Niger ha revocato la licenza per un hotel gestito da cinesi a Niamey, citando pratiche discriminatorie.
I portavoce della giunta militare, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2023, e del ministero del petrolio del Paese dell’Africa occidentale non hanno risposto alle richieste di commento.
WAPCo e CNPC non hanno risposto alle richieste di commento. SORAZ non ha potuto essere contattata per un commento.
L’anno scorso il Niger ha firmato un memorandum d’intesa con la CNPC del valore di 400 milioni di dollari legato alla vendita del greggio del giacimento di Agadem.
La giunta nigerina ha stracciato gli accordi di difesa con gli Stati Uniti e con la Francia, ex potenza coloniale. Le autorità hanno anche preso il controllo della miniera di uranio di Somair dell’azienda francese di combustibili nucleari Orano.
I governi militari del Mali e del Burkina Faso hanno usato in modo simile le dispute legali per affermare un maggiore controllo sulle risorse, tra cui l’oro.
Nello stesso tempo questi paesi hanno stretto accordi con la Cina per lo sfruttamento delle risorse minerie, ma in Africa, recentemente, vi sono stati diversi casi di razzismo e di abuso, anche brutale, da parte di manager cinesi nei confronti di lavoratori locali. Questo rende i rapporti fra le due comunità spesso molto teso.
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