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Niente accordo sul Nucleare? Ripartono le sanzioni USA all’Iran
In assenza di un accordo nucleare con l’Iran, il Tesoro degli Stati Uniti ha intenzione di imporre ulteriori sanzioni a società con sede in Iran, Cina ed Emirati Arabi Uniti per aver permesso l’esportazione di prodotti petrolchimici iraniani.
Giovedì, l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro statunitense ha applicato nuove sanzioni a quella che ha definito “una rete di produttori petrolchimici iraniani” e “società di facciata” in Cina e negli Emirati Arabi Uniti che sostengono le esportazioni petrolchimiche iraniane all’estero.
“Secondo un comunicato del Dipartimento del Tesoro, questa rete aiuta a effettuare transazioni internazionali e a eludere le sanzioni, sostenendo la vendita di prodotti petrolchimici iraniani a clienti nella RPC e nel resto dell’Asia orientale.
In particolare, il Dipartimento del Tesoro ha affermato che la rete facilitava la vendita di “centinaia di milioni di dollari” di prodotti petrolchimici della National Iranian Oil Company (NIOC) a clienti stranieri, tra cui la Cina.
Le società con sede in Iran sanzionate in quest’ultima tornata includono la Marun Petrochemical Company, la Kharg Petrochemical Company Limited e la Fanavaran Petrochemical Company.
Tra le “società di facciata” elencate figurano Keen Well International Limited e Teamford Enterprises Limited, con sede a Hong Kong. L’elenco comprende anche la GX Shipping FZE, con sede negli Emirati Arabi Uniti, accusata di aver occultato la fonte di prodotti petrolchimici iraniani, insieme a Future Gate Fuel and Petrochemical Trading LLC, Sky Zone Trading FZE e Youchem General Trading FZE.
Le sanzioni arrivano mentre i colloqui per il ritorno all’accordo nucleare, revocato dal presidente statunitense Donald Trump nel 2018, sono in fase di stallo.
“Gli Stati Uniti stanno perseguendo la strada della diplomazia significativa per ottenere un ritorno reciproco alla conformità con il Piano d’azione congiunto globale. In assenza di un accordo, continueremo a utilizzare le nostre autorità sanzionatorie per limitare le esportazioni di petrolio, prodotti petroliferi e prodotti petrolchimici dall’Iran”, ha dichiarato il sottosegretario al Tesoro per il terrorismo e l’intelligence finanziaria Brian E. Nelson. “Gli Stati Uniti continueranno a smascherare le reti che l’Iran utilizza per nascondere le attività di elusione delle sanzioni”.
Questa mossa, che non avrà avuto una grande ricaduta dal punto di vista pratico può essere però un segnale che gli USA stanno perdendo la pazienza con il mancato rinnovo del JCPOA, e che, alla fine, se non si concluderà l’accordo sul nucleare, ci saranno delle ricadute anche sull’Iran. Che, comunque, alle sanzioni c’è già abituato.
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