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Un contesto di Grande Follia (200 anni di titoli europei) – Zero Hedge

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Abbiamo avuto la Grande Depressione, la Grande Moderazione e la Grande Recessione … ma ora, grazie alle banche centrali del mondo abbiamo la Grande Follia. Da nessuna parte lo scollamento tra i tassi di mercato e le realtà fondamentali sono più evidenti che nei rendimenti dei titoli della periferia europea. Mentre è facile guardare all’ultimo decennio e meravigliarsi di come paesi così indebitati (e con indebitamento crescente) possano aver avuto un collasso dei rendimenti sui titoli … come spiega Jim Reid di Detsche Bank, uno sguardo ai rendimenti di Francia, Italia e Spagna negli ultimi 200 anni mostra che questo è davvero un momento unico nella storia (e non in senso buono).

Figura 1 – rendimenti dei titoli di Stato a dieci anni della Francia
Rendimento titoli 200 anni I
Figura 2 – rendimenti dei titoli di Stato a dieci anni della Spagna

Rendimento titoli 200 anni II
Figura 3 – rendimenti dei titoli di Stato a dieci anni dell’Italia

Rendimento titoli 200 anni III
Come nota Jim Reid di Deutsche,

Draghi ha certamente avuto un enorme impatto sui mercati finanziari e Venerdì si sono visti raggiunti alcuni livelli limite in diverse attività.

Molti mercati obbligazionari europei hanno raggiunto livelli di rendimento bassi, alcuni raggiungendo addirittura nuovi livelli, i più bassi di tutti tempi considerando i secoli, con molti altri vicino a questi. I rendimenti sui tassi francesi a 10 anni hanno raggiunto 1.654 punti intra-day che è il minimo storico nella copertura dei dati storici dal 1746. I rendimenti a 10 anni spagnoli hanno raggiunto il limite più basso di tutti i tempi relativamente ai dati dal 1789. L’Italia è stata più in basso nei rendimenti solo per pochi mesi all’inizio del 1945 (dati dal 1808).

Come abbiamo accennato durante il fine settimana, Mark Gilbert di Bloomberg nota,

I rendimenti europei ci dicono che gli obbligazionisti hanno fede nel fatto che la Banca Centrale Europea ed il Presidente Draghi faranno bene circa la loro promessa di “fare tutto il necessario” per difendere il progetto della moneta unica. E probabilmente non ci dicono null’altro.

Il denaro a buon mercato è manna per le nazioni europee con oneri del debito da rifinanziare; la Spagna ha 102 miliardi di euro in titoli in scadenza quest’anno e 132 miliardi in scadenza il prossimo anno, mentre il piano di pagamento dell’Italia è di 217 miliardi di euro quest’anno e 248 miliardi di euro nel 2015 (al 2,72 percento la rendita sui titoli italiani è la meta di quanto fosse due anni fa). La conseguenza involontaria dell’impegno di Draghi, tuttavia, è quella di eliminare qualsiasi pressione darwinista che gli investitori potrebbero esercitare sui governi della “regione” euro per andare avanti a riformare le loro economie.

Fate attenzione a quello che desiderate ….

Nota del traduttore

Anche in questo caso non si condivide l’analisi fatta da Zero Hedge, soprattutto nell’ultima parte dove ci si riferisce alle pressioni darwiniste che poi, casualmente, arrivano sempre alle … riforme strutturali; ma l’articolo serve per mostrare che le critiche alle politiche implementate dalla BCE e da Mario Draghi arrivano da più parti e scuole economiche differenti.

Fonte: Zero Hedge 

Luca Pezzotta di Economia Per I Cittadini

 


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