Attualità
Negli USA il traffico di airbag contraffatti inizia a fare vittime
L’aribag può salvare la vita, ma anche metterla a rischio. Pezzi di ricambio insicuri e falsi mettono a rischio la vita delle persone.
La tragica morte di Destiny Byassee negli USA, una giovane madre di 22 anni, ha portato alla luce un problema inquietante e potenzialmente letale: la presenza di airbag contraffatti nelle automobili.
Il caso di Destiny, deceduta a causa dell’esplosione di un airbag fasullo installato nella sua Chevrolet Malibu, è solo uno dei tanti. Nell’ultimo anno, almeno cinque persone sono state uccise o gravemente ferite da airbag contraffatti, un numero allarmante che ha spinto le case automobilistiche e le forze dell’ordine a intensificare gli sforzi per contrastare questo fenomeno. Il WSJ ha indagato sulla questione rivelando una situazione estremamente preoccupante.
Airbag contraffatti: un business redditizio e pericoloso
Il mercato degli airbag contraffatti è fiorente, alimentato da criminali che sfruttano la domanda di ricambi a basso costo e la difficoltà di distinguere i falsi dagli originali. Questi dispositivi vengono spesso realizzati con parti usate o contraffatte, assemblate in modo approssimativo e venduti a prezzi molto inferiori rispetto ai prodotti autentici.
Ad esempio, un modulo airbag contraffatto può essere acquistato per soli 100-350 dollari, mentre un modulo originale può costare fino a 1.000 dollari. Questa differenza di prezzo attrae acquirenti ignari, come officine di riparazione indipendenti o privati, che inconsapevolmente mettono a rischio la propria vita e quella degli altri. Inoltre la possibilità dei clienti di acquistare autonomamente gli airbag ha aumentato la possibilità di entrare in contatto con prodotti falsi.
Jilin Province Detiannuo Safety Technology: un nome sospetto
Nel caso di Destiny Byassee, l’airbag contraffatto conteneva parti riconducibili a Jilin Province Detiannuo Safety Technology, un’azienda cinese che produce componenti per airbag e altri dispositivi di sicurezza. Sebbene l’azienda neghi qualsiasi coinvolgimento nella riparazione della Malibu di Destiny, la sua presenza nel mercato dei ricambi contraffatti solleva preoccupazioni sulla qualità e la sicurezza dei suoi prodotti. Quello che può essere successo è che sia stata fabbricata, in modo “ufficioso”, una partita di airbag contraffatti che poi è finita sul mercato globale causando la morte di Destiny e potenzialmente mettendo in pericolo centinaia di altre persone.
I pericoli degli airbag contraffatti
Gli airbag contraffatti rappresentano un grave pericolo per la sicurezza stradale. A differenza degli airbag originali, progettati e testati per garantire la massima protezione in caso di incidente, i falsi possono non attivarsi correttamente o, peggio ancora, esplodere in modo incontrollato, proiettando frammenti di metallo e plastica nell’abitacolo. Si calcola che siano oltre 100 le marche automobilistiche colpite da questo problema gravissimo.
Le sfide della lotta alla contraffazione
La lotta alla contraffazione degli airbag è resa difficile dalla crescente sofisticazione dei criminali, che utilizzano tecniche sempre più elaborate per eludere i controlli. Spesso, le parti contraffatte vengono spedite singolarmente in piccoli pacchi, rendendole difficili da individuare. Inoltre, i falsi sono spesso indistinguibili dagli originali, ingannando anche gli occhi esperti.
Cosa fare per proteggersi
Per proteggersi dagli airbag contraffatti, è fondamentale rivolgersi sempre a officine autorizzate e utilizzare ricambi originali. Inoltre, è importante diffidare di offerte troppo vantaggiose e segnalare alle autorità qualsiasi sospetto di contraffazione. I marketplace online che vendono prodotti contraffatti senza un controllo hanno anch’essi delle responsabilità, secondo il DSA.
Comunque se un airbag costa piuttosto caro, un kit completo può costare dai 800 -1000 euro in su a seconda dei modelli. Se trovate dei prezzzi fuori scala state attenti.
Il rischio per la sicurezza dei passeggeri è francamente troppo grande. La pressione sulle piattaforme commerciali perché cessino di vendere prodotti non conformi o certificati, e francamente insicuri, è forte. Negli USA, ma anche in Italia, ci sono state delle retate per fermare il traffico di parti di ricambio falsificate, ma appare molto difficile che questi traffici si possano fermare da un giorno all’altro. Destini Byassee potrebbe non essere l’ultima vittima.
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