Seguici su

Economia

Più che raddoppiare la spesa militare: cosa significa per l’Italia l’accordo NATO sul 5% del PIL

La NATO raggiunge un accordo per il 5% del PIL per le spese militari, una sfida quasi impossibile per l’Italia. Mentre la Spagna ottiene una scappatoia, sorge una domanda: a cosa servirà un esercito così grande e costoso?

Pubblicato

il

I membri della NATO hanno raggiunto un accordo domenica per portare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035, un obiettivo fortemente voluto dall’ex presidente Donald Trump, che aveva criticato l’eccessivo peso della sicurezza europea sugli Stati Uniti.

L’intesa, che sarà votata al vertice NATO dell’Aia, prevede che almeno il 3,5% del PIL sia destinato alle esigenze militari principali, mentre l’1,5% aggiuntivo potrà coprire spese correlate, come ricerca o pensioni militari. La Spagna, dopo aver cercato di bloccare la misura, ha ottenuto un’esenzione, che però sembra una scappatoria un po’ troppo semplice.

Per l’Italia, che attualmente spende circa il 2% del PIL per la difesa, questo target rappresenta una sfida enorme. Raggiungere il 5% significherebbe più che raddoppiare l’impegno finanziario, un obiettivo ambizioso considerando i vincoli di bilancio e le priorità economiche nazionali. Il lungo orizzonte temporale, fino al 2035, offre margine di manovra, ma solleva interrogativi su come il traguardo sarà raggiunto.

Spesa militare come percentuale del PIL Italia da Tradingeconomics

Soprattutto resta la grande domanda: cosa ce ne facciamo di forze armate di dimensioni molto superiori alle attuali? Occupiamo l’Istria (che è di un paese NATO) o Nizza (di un altro apese NATO)? Occupiamo la Tripolitania ? (Indirettamente sotto controllo turco, altro paese NATO)? Occupiamo la Svizzera, San Marino o il Vaticano, unici paesi confinanti non NATO?

Siamo sicuri che l’inventiva di bilancio italiana riuscirà a risolvere un problema che, altrimenti, sarebbe di difficile soluzione per le nostre finanze. Anche il fatto di aver rimandato, su nostra richiesta, l’obiettivo al 2035, fra 10 anni, viene a indicare che ci si affiderà allo Stellone per risolvere il problema contabile.

Spagna, spesa militare come percuale del GDP, da Tradingeconomic

La decisione riflette la crescente pressione geopolitica e la necessità di rafforzare la NATO in un contesto di tensioni globali. Tuttavia, il caso spagnolo evidenzia le difficoltà politiche interne. Il premier Pedro Sanchez ha definito il 5% “sproporzionato e non necessario”, sottolineando che la Spagna può rispettare gli impegni NATO con il 2,1% del PIL. La sua opposizione è legata alle minacce dell’estrema sinistra di mandarlo a casa in un momento delicato, in cui il governo è scosso da grossi scandali legati alla corruzione.

Per l’Italia, la strada verso il 5% sarà complessa. Serviranno chiarezza su cosa rientrerà nel conteggio e un piano graduale per evitare impatti economici insostenibili. L’accordo segna un turning point per la NATO, ma la sua attuazione dipenderà dalle volontà politiche nazionali.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento