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Natale a Bruxelles: l’ottavo scatto automatico e stipendi record (+22,8%). E i lavoratori italiani?

Stipendi UE, arriva l’ottavo aumento: +22% in tre anni. Von der Leyen a 35mila euro al mese, mentre i salari italiani restano al palo.

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Di quanto aumentano gli stipendi dei funzionari UE? I funzionari di Bruxelles riceveranno un aumento del 3% retroattivo al 1° luglio 2025. Questo rappresenta l’ottavo adeguamento salariale dall’inizio del 2022. Complessivamente, le retribuzioni dei dipendenti dell’Unione Europea sono cresciute del 22,8% in soli tre anni, grazie a un meccanismo automatico di indicizzazione all’inflazione che garantisce il recupero pieno del potere d’acquisto, un privilegio ormai raro per i lavoratori del settore privato o pubblico nazionale.

Quanto guadagneranno i vertici come Ursula von der Leyen? Con il nuovo scatto, lo stipendio base della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, aumenterà di circa 1.000 euro al mese, raggiungendo la cifra record di 35.800 euro mensili. Su base annua, la retribuzione supera i 400.000 euro, una somma superiore a quella percepita dal Cancelliere tedesco o dal Presidente degli Stati Uniti. Anche i Commissari vedranno il loro compenso salire a 29.250 euro mensili, con un incremento di 850 euro.

Qual è la differenza con la crescita dei salari in Italia? Il divario è netto. Mentre a Bruxelles gli stipendi sono volati del 22,8% nel triennio 2022-2025, in Italia la situazione è ben diversa. I dati recenti indicano una crescita salariale asfittica, ferma al 2,6% a settembre 2025 rispetto all’anno precedente. Questo evidenzia una “doppia velocità”: l’euroburocrazia è totalmente schermata dall’inflazione, mentre i lavoratori italiani subiscono la perdita di potere d’acquisto senza meccanismi di protezione automatica comparabili.

Che succede?

Mentre in Italia e in gran parte d’Europa si discute di leggi di bilancio “lacrime e sangue”, di sacrifici necessari e di tassi di interesse che strangolano l’economia reale, esiste un’isola felice dove il carovita non fa paura. Anzi, viene rimborsato automaticamente. A Bruxelles, Babbo Natale è arrivato in anticipo, e non porta carbone, ma un bonifico sostanzioso.

Le notizie che filtrano dai palazzi di Berlaymont confermano che i 67.400 dipendenti dell’Unione Europea riceveranno, proprio con la busta paga di dicembre 2025, un nuovo aumento di stipendio del 3%. Non si tratta di una gratifica una tantum, ma di un adeguamento strutturale e, per giunta, retroattivo al 1° luglio.

La “Scala Mobile” esiste (ma solo per loro)

La dinamica è tecnica, ma le conseguenze sono squisitamente politiche. Il meccanismo alla base di questi aumenti è un automatismo di indicizzazione calcolato da Eurostat, che adegua le retribuzioni dei burocrati al costo della vita tra Bruxelles e il Lussemburgo. In pratica, è quella “scala mobile” che in Italia è stata abolita decenni fa per “combattere l’inflazione”, ma che nel cuore delle istituzioni europee funziona a pieno regime.

I numeri sono impietosi:

  • Questo è l’ottavo aumento dall’inizio del 2022.
  • L’incremento cumulativo nel triennio 2022-2025 è stato del 22,8%.

Mentre la BCE alzava i tassi per raffreddare l’economia e la domanda, i funzionari che supportano queste decisioni vedevano le loro entrate crescere esattamente al passo con l’inflazione. Un paradosso keynesiano al contrario: si protegge la domanda di chi ha già redditi alti, lasciando erodere quella della classe media europea.

Le Cifre: Dai vertici alla base

L’aumento del 3% si traduce in cifre che fanno girare la testa se confrontate con i redditi medi nazionali. Ecco una tabella riassuntiva degli effetti dell’ultimo scatto:

RuoloStipendio Mensile (Pre-aumento)Aumento Mensile (ca.)Nuovo Stipendio Mensile
Presidente Comm. UE (Von der Leyen)€ 34.800+ € 1.000€ 35.800
Commissario Europeo€ 28.400+ € 850€ 29.250
Funzionario Alto Livello€ 25.226+ € 760€ 25.986
Stipendio Base (livello minimo)€ 3.644+ € 110€ 3.754

È importante notare che queste cifre sono spesso accompagnate da indennità esentasse e da un regime fiscale e contributivo (assicurazione sanitaria al 2% circa) estremamente vantaggioso. Ursula von der Leyen, con oltre 400.000 euro l’anno, supera ampiamente lo stipendio del Cancelliere tedesco Scholz, segnando il distacco definitivo tra la tecnocrazia sovranazionale e la politica nazionale.

Il confronto impietoso con l’Italia

Se a Bruxelles si festeggia, a Roma si fanno i conti con la realtà. Il confronto tra la dinamica salariale dell’euroburocrazia e quella italiana è desolante. Mentre i funzionari UE hanno goduto di un +22,8% in tre anni, in Italia la crescita dei salari arranca. Secondo i dati disponibili, a settembre 2025 l’aumento dei salari nel nostro Paese è stato appena del 2,6% su base annua che diventano un 10% circa su base triennale, dal 2022. Ricordiamo inoltre che a dicembre 2024 si era toccato un minimo storico negativo (-0,60% in termini reali).

In sostanza:

  1. A Bruxelles: inflazione alta = aumento di stipendio automatico e immediato.
  2. In Italia: inflazione alta = perdita secca di potere d’acquisto e rinnovi contrattuali che arrivano con anni di ritardo.

Costi e Pensioni: Il conto per i contribuenti

Tutto questo ha un costo, ovviamente a carico del bilancio comunitario, finanziato dai contribuenti degli Stati membri. Solo questo scatto del 3% costerà circa 365 milioni di euro all’anno. Il “carrozzone” amministrativo supera ormai i 12 miliardi di euro annui.

E non finisce qui. L’automatismo si applica anche alle pensioni. Attualmente ci sono 30.500 ex eurocrati a riposo, ma il numero salirà a oltre 42.000 entro il 2073. La spesa pensionistica, oggi a 2,4 miliardi, volerà oltre i 3,2 miliardi nel 2045. Una bomba a orologeria previdenziale che, ironicamente, viene innescata proprio da chi raccomanda agli Stati membri la “sostenibilità del sistema pensionistico”.

Le associazioni dei contribuenti europei definiscono questi aumenti “insensibili”. Forse hanno ragione. Di certo, dimostrano che in Europa esistono due classi di lavoratori: quelli esposti alle intemperie del mercato e quelli che il mercato lo osservano, ben protetti, dalle finestre riscaldate dei palazzi di Bruxelles.

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