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NADEF FUFFA. Propaganda, e tante fregature nascoste.

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Saremo semplici e precisi. Non ci dilungheremo sui sogni come il “Bonus  Befana”, che, sinceramente, è l’ennesima fuffa di un governo fuffoso, che non si sà se ci sarà , spetterà a quelli che spendono più di 10 mila euro con la carta (quindi non sicuramente ai poveri) e che comunque non ha senso. Non parleremo del Cashback, come non parleremo del riordino delle aliquote IVA, modo  gentile per nascondere un aumento tra l’altro dall’effetto incerto sulle tasche dei cittadini (accenneremo in breve al termine), ma vogliamo concentrarci su alcuni elementi interessanti usciti dal NADEF, Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza.

Premettiamo che il documento dovrebbe andare in approvazione alla commissione, attualmente in alto mare per una serie di fatti noti che avete già letto in queste pagine. Ora inizamo a vedere un po’ di numeri:

Prima di tutto spieghiamo che il “Quadro tendenziale” è quello che sarebbe successo senza questa misura di governo, mentre quello “Programmatico” è quello che avviene con l’intervento di queste misure. Come vediamo il deficit programmatico diventa 2,2% del PIL ed il saldo primario viene a calare a 1,1%, mentre quello tendenziale era 1,4% con un saldo primario al 1,1%. Quindi una differenza di maggiore spesa non coperta (o coperta con il nulla,come la lotta all’evasione del contante) per il 14 – 15 miliardi di euro.

Attenzione, noi siamo favorevoli alle manovre espansive, anzi questa ci sembra, francamente, timida ed insufficiente, ma vorremmo far notare che:

  • a farla è la parte politica (PD e derivati frazionari) che per un anno ha rotto le scatole con il fatto che il 2,1%-2,4% ci avrebbe portato al fallimento etc, come si può vedere nella seguente immagine
  • che alla fine la manovra Tria era la vera manovra della Troika, che ci avrebbe condotto al 1,4% di disavanzo, e che chi appoggiava il precedente ministro  delle finanze (M5s…) era l’organo della troika in Italia;
  • che quindi le posizioni di Tria erano non tollerabili con chi voleva una VERA politica espansiva.

Poi vogliamo farvi notare due particolarità molto interessanti, che preparano una fine 2019 ed un 2020. La prima è di ordine contabile e la possiamo notare nella successiva tabella:

Il deflatore del PIL  e quello dei consumi sono due valori direttamente collagati al tasso di inflazione e servono proprio a correggere per l’inflazione stessa il PIL in modo da poter rendere confrontabili serie economiche relative ad anni diversi. Una particolarità tecnica che, però, viene ad avere una grossa ricaduta pratica e funzionale: infatti il rapporto debito/PIL viene calcolato sul valore nominale, quindi sul valore a cui viene applicato il deflatore.

Facciamo un esempio pratico: immaginiamo che il PIL 2019 sia 1000, ed il debito pubblico 1300. Il rapporto debito pubblico PIL sarà 130%. Ammettiamo che il deflatore previsto per il 2020 sia nell’ipotesi a) 1% e nell’ipotesi b) 2%. Ipotizzando che il debito non cambi avremo:

Caso a): PIL a fine 2020 1010 rapporto debito PIL : 128,7%

Caso b): PIL a fine 2020 1020 rapporto debito PIL : 127,4%

Aumentando il deflatore si diminuisce il rapporto Debito/PIL. 

Un piccolo trucchetto in ambito previsionale che permette di risultate più compiacenti con i desiderata della commissione senza prendere nessuna misura oggettiva. Una furbatina contabile che, se non esistesse la UE non si farebbe.

Il deflatore del PIL non è l’inflazione, perchè mentre il deflatore considera TUTTI i prezzi, anche quelli dei semilavorati e quelli all’ingrosso, l’inflazione considera solo quelli al consumo, però è ovvio che c’è una correlazione. 

L’inflazione calcolata su base annua a settembre, su base annua,  è stata pari 0,4% e non c’è nessun segnale che si innalzi nel corso del 2020. Calcolare un deflatore così alto vuol dire che:

  • si prevede un boom dei prezzi di produzione con una contrazione del margine commerciale, cosa improbabile;
  • qualcuno ha giocato con questo valore per far tornare i conti…..

Inoltre nel NADEF è contenuta una serie di futuri decreti che il governo si è impegnato ad emettere e che vi mostriamo in questa immagine:

In rosso più marcato abbiano segnato i temi di maggior rilevanza fiscale. Questo accenno ci permette di prevedere quali saranno i campi in cui il cittadino sarà strizzato e, nell’ordine:

  • revisione degli estimi catastali con aumento dei valori e quindi maggiore imposizione indiretta tramite IMU e registro, cioè una patrimoniale nascosta;
  • semplificazione fiscale, da leggersi come alleggerimento o cancellazione di deduzioni fiscali;
  • revisioni ed aumento dei ticket sanitari;
  • pasticciacci legati alla giustificazione della proprietà patrimoniale (quindi una patrimoniale nascosta)

Terminiamo dicendo che uno Stato che prevede di coprire spese certe con introiti incerti, come quelli provenienti dalla lotta  all’evasione fiscale, si comporta come quei comuni che vogliono pagare la sagra paesana con gli introiti possibili da autovelox: in modo truffaldino. 


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