Economia
MSC di Aponte batte Blackrock e si aggiudica i 43 porti di proprietà cinese Hutchinson, compresa Panama
Il gruppo Aponte MSC batte Blackrock nell’acquisto dei 43 porti da CK Hutchinson. I porti panamensi quindi escono come voleva Trump, dal controllo cinese, ma non entrano direttamente sotto quello americano

MSC di Aponte Guida l’Acquisto Miliardario di 43 Porti da Li Ka-shing della CK Hutchinson Holding, riuscendo a superare Blackrock, che sembrava avere l’affare in mano, prima di essere bloccata dalle pressioni del governo cinese sul compratore.
L’impero logistico guidato dalla famiglia dell’italiano Gianluigi Aponte emerge come l’investitore principale in un consorzio che punta ad acquisire 43 porti dal magnate di Hong Kong Li Ka-shing. L’operazione, del valore di oltre 19 miliardi di dollari in contanti per CK Hutchison Holdings Ltd. di Li, ha incontrato la forte opposizione della Cina a causa del coinvolgimento americano.
Secondo fonti vicine alla trattativa, Terminal Investment Ltd. (TiL), la società con sede a Ginevra controllata dalla famiglia Aponte e braccio operativo del colosso MSC Mediterranean Shipping Co., diventerà proprietaria unica di tutti i porti oggetto dell’accordo, ad eccezione di due situati a Panama. Questi ultimi, lungo il strategico Canale di Panama e rappresentanti circa il 4% del valore totale dell’affare, vedranno una partecipazione di maggioranza (51%) di Global Infrastructure Partners (GIP), unità della statunitense BlackRock Inc., mentre TiL manterrà il restante 49%.
Questa struttura evidenzia la potenza globale del gruppo MSC/TiL, che già gestisce oltre 70 terminal container (inclusi progetti futuri) in 31 paesi. Assumendo il controllo diretto della stragrande maggioranza degli asset (41 su 43 porti), il gruppo Aponte rafforza ulteriormente la sua posizione dominante nel settore marittimo mondiale.
Al contempo, la configurazione dell’accordo sottolinea una differenza strategica rispetto a BlackRock. Mentre la presenza della società d’investimento americana ha scatenato l’ira di Pechino, preoccupata dall’influenza statunitense su infrastrutture critiche (un interesse peraltro attribuito anche all’ex presidente Trump), la leadership di TiL, guidata da un gruppo familiare italiano con sede in Svizzera, appare come una soluzione potenzialmente più neutrale e meno invisa alla Cina in questo delicato contesto geopolitico. Nonostante BlackRock mantenga una partecipazione di minoranza (insieme a GIC di Singapore, per un totale combinato di circa il 30%) in TiL stessa e la maggioranza nei due porti panamensi, il ruolo preponderante del gruppo Aponte potrebbe mitigare alcune delle tensioni.
L’operazione, inizialmente annunciata il 4 marzo come un’iniziativa del “consorzio BlackRock-TiL”, si è rivelata più complessa. La scelta del gruppo Aponte sarebbe stata favorita anche da una conoscenza pregressa tra la famiglia e Li Ka-shing.
Tuttavia, l’affare rimane soggetto a due diligence, verifiche fiscali e contabili, oltre all’approvazione delle autorità regolatorie dei paesi coinvolti. Le parti acquirenti si sono impegnate a mantenere invariati la gestione dei porti e le attuali regole operative, garantendo l’accesso non discriminatorio a tutte le compagnie di navigazione. La trattativa ha già mancato la scadenza iniziale del 2 aprile per finalizzare la parte panamense e deve superare le accuse (respinte da CK Hutchison) mosse dall’autorità di controllo di Panama.
CK Hutchison manterrà comunque i propri porti a Hong Kong e nella Cina continentale, che contribuiscono per circa il 12% al fatturato totale della società.
Alla fine la soluzione per Panama e per molti porti internazionali è stata trovata e soddisfa tutti, sempre se non ci saranno problemi nella Due Diligence. Apparire una parte terza, nel mondo degli affari , aiuta.
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