Economia
MQ-25 Stingray: al via i test a terra per il drone-cisterna della US Navy che sarà una rivoluzione
Iniziano i test a terra per il drone-cisterna MQ-25 Stingray di Boeing. Un passo cruciale per la US Navy, nonostante ritardi e costi in aumento, verso il primo volo nel 2025 e il futuro dell’aviazione imbarcata.

Sono iniziati i test a terra della versione di produzione del drone-cisterna MQ-25 Stingray, destinato alla Marina Militare statunitense. La notizia, comunicata dal produttore Boeing, rappresenta un passo avanti cruciale per un programma che punta al primo volo entro la fine del 2025, un obiettivo che la stessa US Navy ha definito complesso e che richiederà “un’enorme mole di lavoro”.
We’ve delivered the first U.S. Navy MQ-25 Stingray for testing. The unmanned carrier-based refueler will now undergo a rigorous airframe integrity evaluation.
Once operational, #MQ25 will extend the range and capability of the @USNavy’s air wing. pic.twitter.com/vbzySkoCRb
— Boeing Defense (@BoeingDefense) February 21, 2024
Un programma tra ritardi e ambizioni
Da anni Boeing utilizza un prototipo dimostratore, noto come T1, per supportare lo sviluppo dello Stingray, ma questo esemplare non rispecchia pienamente la configurazione finale. L’anno scorso l’azienda ha consegnato il primo dei nove MQ-25 di pre-produzione, che verranno utilizzati per i test di sviluppo e di fatica strutturale.
Il piano della US Navy prevede l’acquisizione di un totale di 76 droni Stingray. Nella sua richiesta di budget per l’anno fiscale 2026, il servizio ha stanziato fondi per l’acquisto dei primi tre esemplari di serie, a un costo di circa $161,51 milioni di dollari ciascuno. Tuttavia, il percorso del programma non è stato privo di ostacoli. La data per il raggiungimento della capacità operativa iniziale (IOC) è slittata dall’originale 2024 al 2027, a causa di problemi tecnici e dei ritardi legati alla pandemia di COVID-19, con un conseguente aumento significativo dei costi.
Il primo volo nel 2025: una corsa contro il tempo
Nonostante l’esemplare definitivo dell’MQ-25 non abbia ancora volato, le dichiarazioni dei vertici mostrano un misto di cautela e determinazione. “C’è molta fiducia nell’MQ-25 e nel 2025, ma c’è un’enorme mole di lavoro da fare per arrivare al primo volo quest’anno”, ha dichiarato il Vice Ammiraglio Carl Chebi, capo del Naval Air Systems Command (NAVAIR), sottolineando le difficoltà del calendario.
Di parere più ottimista Dan Gillian, vicepresidente di Boeing, che ha assicurato: “L’MQ-25 volerà quest’anno perché l’aereo ci dice che è pronto. Sarà l’aereo senza pilota più sicuro e migliore che abbiamo mai prodotto”. I test di volo iniziali si svolgeranno presso il MidAmerica Airport in Missouri, mentre le prove di decollo e appontaggio da una portaerei non sono previste prima del prossimo anno.
#MQ25 on the move!
The first @USNavy MQ-25 Stingray recently moved off the production line to our static test facility. This is the first of nine Stingrays to be put through static, fatigue and flight tests to ensure durability and airworthiness. pic.twitter.com/2UvYoKnK7G
— Boeing Defense (@BoeingDefense) September 14, 2023
Un ruolo strategico per il futuro dell’aviazione navale
Al di là delle difficoltà di sviluppo, la US Navy continua a descrivere lo Stingray come un elemento critico per il futuro dei suoi gruppi aerei imbarcati. La funzione primaria del drone sarà quella di rifornitore in volo, estendendo in modo significativo il raggio d’azione dei caccia e liberando i Super Hornet F/A-18F da questo compito. L’MQ-25 avrà anche capacità secondarie di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), con un potenziale di sviluppo futuro come piattaforma d’attacco a lungo raggio.
L’MQ-25 è considerato un “apripista” per l’integrazione di sistemi senza pilota nelle portaerei, con l’obiettivo a lungo termine di avere una componente aerea composta per il 60% da velivoli unmanned. Tuttavia, su questo fronte la Marina procede con cautela, lasciando la leadership nello sviluppo dei futuri droni da combattimento (CCA) all’Air Force e ai Marines.
Questo approccio si inserisce in un contesto reso più complesso dalla recente decisione di accantonare i lavori sul caccia di sesta generazione F/A-XX. L’Ammiraglio Daryl Caudle, nominato per diventare il prossimo Capo delle Operazioni Navali, ha espresso preoccupazione: “Senza un sostituto per il Super Hornet, la capacità di mantenere la superiorità aerea contro avversari di pari livello sarà a rischio”. L’uso del MQ-25 permetterà alla Marina USA di apliare notevolmente le proprie capacità d’azione anche senza operare da terraferma.
In questo scenario, l’avvio dei test a terra dell’MQ-25 Stingray è un passo fondamentale per portare finalmente in servizio una capacità ritenuta indispensabile per il futuro strategico della Marina statunitense.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login