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Movimento Cinque Stelle nel PPE? Tutti vanno al centro….

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La notizia di ieri, cioè della possibilità che il Movimento Cinque Stelle a livello europeo cerchi accordi con i popolari, ha lascito un po’ tutti a bocca aperta. I motivi sono molteplici, e non tutti riconducibili al  movimento grillino. Prima di tutto nel PPE c’è di tutto, veramente di tutto: la Merkel con il CDU-CSU ha posizione dominante, certo, ma c”è anche il Partito Popolare Spagnolo, come ci sono anche Orban, almeno per ora, i Finlandesi liberissti, ma anche il delegato alla Brexit Barnier. Insomma dentro c’è un po’ di tutto e bisogna vedere con quale PPE Di Maio intenda colloquiare. Sarebbe comunque un avvicinamento verso il centro da destra, perchè attualmente il gruppo grillino europeo, lo EFDD, ha al proprio interno una componente fortemente di quel lato con la presenza di AfD, dei Democratici svedesi e del polacco Korwin

Regno Unito Regno Unito Partito per l’Indipendenza del Regno Unito
20 / 73
Indipendenza/Democrazia (fino al 2009)
Italia Italia Movimento 5 Stelle
15 / 73
N.D.
Svezia Svezia Democratici Svedesi
2 / 20
N.D.
Rep. Ceca Rep. Ceca Partito dei Liberi Cittadini
1 / 21
N.D.
Francia Francia Joëlle Bergeron (Indipendente, ex-FN)
1 / 74
N.D.
Germania Germania Alternativa per la Germania
1 / 96
Conservatori e Riformisti Europei (fino al 2016)
Polonia Polonia KORWiN (ex Congresso della Nuova Destra)
1 / 51
N.D.
Lituania Lituania Ordine e Giustizia

Chiaro che la posizione del gruppo attuale di cui fa parte il Movimento Cinque stelle sono di destra, anzi AfD, che precedentemente era nel gruppo salviniano del ENV, è passato a questo raggruppamento, ma si tratta di un gioco noto, a livello di parlamento europeo, per cui risulta necessario aggregare forze anche non uniformi per riuscire a creare un gruppo ed accedere agli spazi, ed ai finanziamenti, che ne derivano.

Ora quando ci sono delle leggi elettorali di carattere maggioritario è noto nella scienza politica che c’è un posizionamento verso il centro: infatti in questo modo si va a coprire la maggiore quota di elettorato possibile, ed infatti i sistemi maggioritari o uninominali sono caratterizzati dalla corsa al centro. Però le elezioni europee sono PROPORZIONALI, quindi si vota il singolo partito sulla base della propria caratterizzazione, per cui lo spostamento al centro, già molto affollato, risulta complesso e probabilmente controproducente.

Inoltre ci sono almeno altri due fattori che sconsigliano questo spostamento:

  • il centro il Italia, quello che prima ha mantenuto la Balena Bianca e poi ha permesso il boom del PD renziano, si sta estinguendo proprio a causa delle politiche economiche degli ultimi 20 anni. Si è ridotto ad una riserva indiana di “Frequentatori della ZTL” e pensionati;
  • le posizione popolari e populiste dei cinquestelle precedenti sono in diretto contrasto con una posizione centrista attuale, e vedere la versione “Democristiana” e filo Merkel di Di Maio è un po’ controproducente.

Insomma alla vigilia delle europee la mossa di Di Maio sembra controproducente. Poi chi interpreta quella fetta  pari ad almeno il 30-35% degli italiani che sono convintamente no euro e sovranisti e che oggi, alla luce del riposizionamento dei principali partiti, si trovano rappresentati solo da CasaPound, da (Forse) Fratelli d’Italia e da qualche singolo personaggio della Lega. Per il resto il 30-35% degli italiani rischia di essere completamentee ignorato, ed è proprio quella parte di elettorato che ha permesso l’ultimo sconvolgimento politico.

Se fossi in Di Maio ci penserei bene a quello che stoo facendo e dicendo.

 


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