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Mosca chiede alle raffinerie di aumentare le consegne di carburanti per il mercato interno per compensare le chiusure

Il governo russo chiede ai produttori di spingere sulla produzione di carburanti, gasolio e benzina, per far fronte alla domanda crescente, alla chiusura della raffineria di Orsk per un’alluvione e ai danni degli attacchi ucraini

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Mosca chiede ai produttori russi di aumentare le consegne di benzina e diesel al mercato interno e per il commercio di scambio, ha riferito mercoledì la TASS, dopo che il Ministero dell’Energia ha dichiarato che le forniture del mercato russo del carburante sono ora stabili. “Il Vice Primo Ministro ha chiesto alle compagnie petrolifere di massimizzare le consegne di benzina e gasolio al mercato interno e per il commercio di scambio, e di utilizzare in modo proattivo le capacità delle raffinerie che si liberano grazie alle esportazioni tempestive di prodotti petroliferi”, ha dichiarato il Governo.

Mosca ritiene che la situazione sia stabile dopo le discussioni del Gabinetto “sull’equilibrio della domanda, dell’offerta e delle consegne di prodotti petroliferi alle varie regioni nel periodo aprile-maggio 2024”, si legge in una dichiarazione del Governo.

Nel settembre dello scorso anno, la Russia si è mossa per limitare le esportazioni di diesel e benzina per stabilizzare i prezzi dei carburanti nazionali, di fronte all’impennata dei prezzi e alla carenza di carburante, in seguito alla ripresa dei prezzi del greggio e all’indebolimento del rublo russo. A ottobre, il divieto sul diesel è stato revocato a condizione che almeno il 50% delle forniture dei produttori alimentasse il mercato interno. Il divieto di esportazione per il 2023 riguardava le esportazioni verso la Turchia, il Medio Oriente, l’Africa e il Sud America, mercati verso i quali la Russia ha spostato le sue esportazioni di gasolio all’inizio del 2023 a seguito di un embargo dell’UE.

A gennaio di quest’anno, la Russia ha visto l’offerta domestica di diesel aumentare del 17% e quella di benzina del 7% grazie alle limitazioni dell’export.

Due settimane fa, i dati di settore di Bloomberg hanno indicato che la Russia potrebbe registrare un calo del 21% nelle esportazioni di gasolio dai suoi porti chiave del Baltico e del Mar Nero nel mese di aprile, a causa delle chiusure provocate dagli attacchi dei droni ucraini alle raffinerie russe, che potrebbero causare una contrazione dei distillati medi sui mercati più ampi. Si calcola che il 14% della capacità di raffinazione russa sia stata danneggiata dai droni ucraini.

A questi problemi si è aggiunta la chiusura della raffineria di Orsk, ai confini con il Kasakistan, a causa di un’alluvione dovuta al crollo di una diga.


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