Conti pubblici
Moody’s lascia invariato il rating dell’Italia. S&P declassa quello della Francia
Per l’Italia S&P dichiara che nel 2023 l’economia è rallentata con una crescita del Pil reale dello 0,9% (dopo il +4% del 2022) ma l’accelerazione nell’attuazione del Pnrr permetterà una modesta crescita fino al 2026.
Si legge: “il rating dell’Italia, compreso il rating dell’emittente a lungo termine Baa3, bilanciano l’economia ampia e diversificata, gli alti livelli di ricchezza delle famiglie, il basso indebitamento del settore privato e la solida posizione esterna del Paese con il debole potenziale di crescita, i livelli di debito pubblico molto elevati e la gestibile (anche se in calo) accessibilità del debito”.
Per la Francia, invece, arriva un declassamento per la prima volta dal 2013; l’agenzia S&P ha tagliato il rating da “AA” a “AA-” a causa del “deterioramento della posizione fiscale” del Paese.
Sono attendibili le previsioni? Chi vivrà vedrà.
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